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AI DOMICILIARI IL CONSIGLIERE REGIONALE NINO SAVASTANO

“Salerno è da anni e resterà ancora un modello nazionale per le politiche sociali. Siamo vicini alle persone più bisognose con empatia e partecipazione perché il nostro cuore è con loro. Questa è Salerno: qui nessuno resta indietro”. Lo affermava Nino Savastano, appena dieci giorni fa nel corso di un incontro che si è svolto al centro sociale di Salerno per sostenere la candidatura di Enzo Napoli. Nino Savastano, alle ultime Regionali, è stato il candidato consigliere che a Capaccio Paestum ha ottenuto più consensi, 1389 voti di preferenza, sostenuto pubblicamente dal Sindaco Alfieri e dalla sua Amministrazione.

I FATTI

Due anni di indagini sugli appalti pubblici gestiti da alcune cooperative hanno innescato una bufera giudiziaria su Salerno che arriva fino a Napoli e al palazzo della Regione Campania. Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno hanno eseguito dieci misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta con 29 persone iscritte nel registro degli indagati, coordinata dalla Procura di Salerno, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere ed un caso di corruzione elettorale. Tra gli arrestati – ai domiciliari – c’è il consigliere regionale Nino Savastano, eletto in Campania Libera, fedelissimo di De Luca. Nell’esecutivo municipale, Savastano ha avuto la delega di assessore allo Sport prima e alle Politiche Sociali poi. Tra gli arrestati, ma sempre ai domiciliari, c’è anche il direttore del settore Ambiente del Comune di Salerno, ora in pensione, Luca Caselli. Altro fedelissimo, ma stavolta come tecnico, del governatore. Tant’è che ha ricoperto l’incarico di Rup (responsabile unico del procedimento), per piazza della Libertà: la mega opera pubblica voluta da De Luca a Salerno e disegnata dall’archistar Ricardo Bofill. In carcere è invece finito Fiorenzo Zoccola, presidente di una cooperativa sociale e gestore di fatto di altre coop raggruppate in Consorzio che nel corso degli anni hanno monopolizzato numerosi appalti del Comune di Salerno. Divieto di dimora nei confronti di diversi imprenditori, tutti titolari o gestori di coop sociali.

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