“Rinuncio a tutte le cariche, esclusa qualsiasi candidatura futura, mi dimetto dalla DC, chiedo al Presidente della Camera di trasferirmi dal gruppo della DC al gruppo misto. Per parte mia non ho commenti da fare e mi riprometto di non farne neppure in risposta a quelli altrui“. (Aldo Moro, Il Memoriale).
Il Memoriale Moro è un insieme di testi scritti e riscritti a mano da Aldo Moro durante i 55 giorni di prigionia nel 1978. I testi vennero scoperti in due fasi: il 1º ottobre 1978, per mano del Reparto speciale antiterrorismo dei Carabinieri diretto dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (assassinato a Palermo nel 1982) e successivamente nel 1990 nell’ex covo brigatista di via Monte Nevoso a Milano. La documentazione, frutto di un interrogatorio delle BR a Moro durante la prigionia, fu resa pubblica dalla Commissione Parlamentare Stragi solo nel 2001. Nel memoriale sono contenute verità fino ad allora sconosciute su Giulio Andreotti e il rapporto con Michele Sindona, la strategia della tensione, lo scandalo Lockheed, la strage di Piazza Fontana, lo scandalo Italcasse e l’Operazione Gladio; nonché giudizi molto pesanti sia politicamente che umanamente riguardo a Giulio Andreotti e Francesco Cossiga. Quanto contenuto nel Memoriale e da lui riferito alle BR determinò, inequivocabilmente, la sua condanna a morte da parte dello Stato, eseguita il 9 maggio 1978 in via Michelangelo Caetani a Roma.
IL MEMORIALE MORO (clicca sui vari argomenti)
LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA E LA STRATEGIA DELLA TENSIONE
LA RIFORMA DEI SERVIZI SEGRETI
IL PRESTITO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
DAL TERZO AL QUARTO GOVERNO ANDREOTTI
GLI AMBASCIATORI DEGLI USA IN ITALIA
ASSETTI ISTITUZIONALI E PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
LA CANDIDATURA DI UMBERTO AGNELLI ALLE ELEZIONI DEL 1976
MEDICI PRESIDENTE DELLA MONTEDISON
SU UNA STRATEGIA ANTIGUERRIGLIA DELLA NATO (GLADIO)
LA CRISI POLITICA ED IL RAPIMENTO
RUOLO DEGLI USA IN MEDIORIENTE
LA COSTITUENTE E LA ROTTURA CON IL PCI
LA DC NEL PERIODO DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE
FANFANI, ANDREOTTI ED IL REFERENDUM SUL DIVORZIO