360 mila euro per l’acquisto + 2,8 milioni per la ristrutturazione. Ne vale (o valeva) la pena di fare altri debiti per oltre 3 milioni di euro al solo scopo di dotare il Sindaco di un ufficio nuovo e avere qualche salone di rappresentanza?
Il 14 luglio 2021 il Comune di Capaccio Paestum ha formalizzato l’atto di acquisto di Palazzo Stabile. Il prezzo dell’immobile (da tempo abbandonato e in stato di degrado) che l’Ente ha pagato ai proprietari è stato di 360 mila euro. A curare la stipula dell’atto pubblico uno studio notarile di Salerno per una quota pari a circa 38 mila euro. L’immobile storico, risalente al XVIII secolo, è ubicato in via dottor Giuseppe D’Alessio a Capaccio Capoluogo, ricadente in zona A2 del vigente Piano Regolatore Generale e in area soggetta al Piano di Recupero del centro storico di Capaccio Capoluogo. Costituito da due livelli e da una corte esterna che era adibita a giardino.
UN MUTUO DI 3 MILIONI PER UN LUSSO DEL SINDACO
Stanze di rappresentanza e una sorta di “ufficio ovale”
Una volta acquisito dal Comune, Palazzo Stabile è stato naturalmente sottoposto ad intervento di recupero e adeguamento. La spesa complessiva del progetto ammonta alla bellezza di 2,8 milioni di euro, ovviamente, inutile dirlo, reperiti dal Sindaco Alfieri tramite mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti. Un costo assai rilevante, un altro debito che il Comune (e quindi i cittadini) si accollano per i prossimi anni, in questo caso per un “lusso”, ovvero per un immobile che al massimo potrà ubicare le stanze del Sindaco e di altri organi politici oltre a qualche salone di rappresentanza. Roba per “la casta” insomma, termine che fino ad appena qualche anno fa andava molto di moda. Ne vale (o valeva) la pena di spendere 3 milioni per una cosa del genere?
L’IMPOSSIBILITÀ DI REALIZZARE L’AMPIA AULA CONSILIARE
Il Sindaco ha paventato l’ipotesi di ubicare all’interno dell’immobile la tanto agognata Aula Consiliare, quella ampia e capace di favorire la partecipazione della platea popolare. Ma, dando uno sguardo approfondito alle planimetrie degli interni di Palazzo Stabile, si evince in modo chiaro che ciò non sarà possibile in quanto l’immobile è costituito, su entrambi i livelli, da varie stanze, la più grande che non supera i 90 mq, addirittura più piccola dell’attuale Aula nel vecchio municipio. Ovviamente, trattandosi di zona A2 e di un bene di pregio storico-architettonico, non si potranno apportare modifiche neppure agli interni ma la sola esecuzione di un restauro conservativo.