Dopo ben 5 anni, allorquando fu siglato l’accordo preliminare, tra Anas e Società Autostrade, per la realizzazione della bretella di collegamento Agropoli-Eboli, sembra oggi tutto pronto. L’arteria, di fatto, collegherà il comune cilentano all’autostrada A2 del Mediterraneo, meglio conosciuta come Salerno-Reggio Calabria. Il progetto fu pensato e voluto dall’Amministrazione comunale di Agropoli sia durante la gestione di Franco Alfieri che in seguito con il Sindaco Adamo Coppola. In pratica, Agropoli, e più precisamente la località Mattine, verrà congiunta con l’uscita autostradale di Eboli, tagliando per le campagne retrostanti l’attuale SS18, un’arteria che in questi anni è divenuta cardine per l’intera economia sia della parte ricadente nel comune di Eboli che in quella di Capaccio Paestum.
IL PROGETTO
Il progetto prevede il collegamento Agropoli-A2 mediante una strada a scorrimento veloce, lunga oltre 32 km, che dallo svincolo Agropoli Sud della Strada Provinciale 430, attraversa i comuni di Agropoli, Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Serre ed Eboli. Lungo il tracciato sono previsti 7 svincoli, 4 dei quali da realizzare ex novo. Le attività commerciali della SS18 di Eboli e Capaccio Paestum subiranno perdite commerciali ingenti mentre i privati si sfregano già le mani in vista degli espropri da effettuare. Con l’investimento, pari a 250.000.000 di euro, poteva invece essere manutenuta e ammodernata la rete stradale attuale, senza infliggere colpi mortali all’economia sviluppata lungo la SS18.
LE PROTESTE DI EBOLI
Santa Cecilia, zona che regge la sua intera economia sul transito lungo la SS18, diventerebbe un quartiere fantasma.
Politici e commercianti bocciano l’idea della bretella autostradale da Eboli ad Agropoli. Il primo no è arrivato proprio dalla maggioranza di Conte. Il capogruppo Vito Maratea residente proprio a Santa Cecilia: “Siamo fermamente contrari alla realizzazione della bretella Eboli-Agropoli, un’opera infrastrutturale impattante per la nostra comunità che non porta nessun tipo di servizio alla città. Abbiamo infrastrutture che se rafforzate possono diventare un vero e proprio punto di collegamento con il Cilento, penso alla strada Provinciale 30 e alla continuazione dell’Aversana”. Per Damiano Cardiello, capogruppo di Fratelli d’Italia: “È un’opera che devasta l’economia locale, in particolare tutto il commercio di Santa Cecilia, Cioffi e Corno d’Oro. Cinque anni fa ci siamo già opposti al progetto. Il potere si è accresciuto nelle mani di Alfieri, presidente della Provincia anche grazie ai voti della maggioranza Conte”.
IL SILENZIO DI CAPACCIO PAESTUM
I tanti imprenditori che hanno investito lungo la SS 18 non parlano, al momento sono muti nei confronti di una cosa che minaccia le loro attività
A Capaccio Paestum, invece, o stanno zitti per paura della voce del padrone oppure non hanno ancora capito quale sarà l’impatto economico dell’opera. In entrambi i casi, trattasi di miopia acuta derivante dalla mancanza di spina dorsale. La zona della SS 18, che parte da Ponte Barizzo e arriva fino a Spinazzo, è diventata chiave per l’economia di Capaccio Paestum. Tanti imprenditori, artigiani e commercianti si sono insediati lungo questa stecca stradale con progetti finanche innovativi in tanti settori, in primis legati alla mozzarella e alle tipicità gastronomiche. Che un Sindaco come Alfieri continui oggi a pensare che tale arteria (che sfrutta come risorsa l’enorme transito automobilistico da e per l’autostrada) vada bypassata con una nuova strada che taglia per le campagne retrostanti è assurdo. Evidentemente, il tutto è figlio di un conflitto di interessi che vedeva nel 2016, quando l’opera è stata pensata, Franco Alfieri Sindaco di Agropoli che spingeva per un collegamento diretto tra l’autostrada e il Cilento. Oggi, Alfieri dovrebbe innanzitutto fare gli interessi di Capaccio Paestum, dato che ne è il primo cittadino.
A cura di Carmine Caramante