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BRETELLA – I NOMI DEI 700 ESPROPRIATI

Nomi e cognomi dei tanti cittadini che hanno proprietà a ridosso dei tracciati e per cui sono stati previsti espropri e addirittura abbattimenti di civili abitazioni.

Una situazione che getta nell’angoscia centinaia di cittadini. La Bretella Eboli-Agropoli, così come concepita, è un errore che danneggia enormemente il territorio della Piana del Sele. Un’infrastruttura che impatta rovinosamente sull’ambiente, che devasta e che decreta un numero enorme di espropri. Un’infrastruttura senza imbocchi, uscite e senso (se non per pochi), che non reca alcun beneficio alle comunità. Si valutino per tempo soluzioni alternative, migliorando la viabilità già esistente. Parliamo infatti di una vera e propria autostrada sopraelevata con tanto di viadotti e gallerie che sorvolerà la Piana del Sele. Non abbiamo bisogno di nuove colate di cemento ma di soluzioni orientate alla rifunzionalizzazione della viabilità esistente che rendano sicuro e scorrevole il traffico veicolare senza penalizzare le attività economiche e l’ecosistema. L’implementazione e il completamento delle infrastrutture già esistenti, come la SP 30 e l’Aversana, possono sopperire alle esigenze del traffico che raggiunge il Cilento. Con un costo sicuramente inferiore al miliardo e mezzo di euro previsto per la bretella. Con tempi sicuramente inferiori e più certi.

Nell’ambito della procedura ablativa, le superfici possono essere interessate a varia natura dal procedimento espropriativo:

  • Aree da espropriare: sono le aree sulle quali verranno realizzati i lavori principali dell’opera prevista in Tali aree, a seguito di emissione e trascrizione del decreto di esproprio, saranno volturate al Demanio dello Stato – ramo strade;
  • Aree oggetto di servitù: sono quelle aree utilizzate per la realizzazione di strade secondarie progettate per le ricuciture della viabilità locale, strade di accesso ai fondi interclusi, superfici da acquisire per la risoluzione delle interferenze con le infrastrutture a rete dei SS., aree per opere idrauliche, ecc..

SUPERFICI DA ACQUISIRE

Gli oneri di acquisizione complessivi ammontano ad € 30.240.000,00

Il totale delle superfici che vanno acquisite a diverso titolo nel piano particellare di esproprio ammonta a:

  • Superfici da espropriare: 719.630,34 mq;
  • Superficie da asservire/convenzionare: 362.585,68 mq;
  • Superficie da occupare temporaneamente: 80.905,41 mq.

Nello specifico si stima in maniera sintetica quanto segue:

  • Serre circa mq 000,00 x €/mq 80 = € 10.000.000,00
  • Frutti pendenti al 30% = € 3.000.000,00
  • Manufatti ipotizzati stimati forfettariamente al 5% = € 500.000,00
  • Frutteto circa mq 142.000,00 x €/mq 10 = € 1.420.000,00
  • Frutti pendenti al 50% = € 710.000,00
  • Manufatti ipotizzati stimati forfettariamente al 50% = € 710.000,00
  • Seminativo irriguo circa mq 1.000.000,00 x€/mq 9 = € 9.000.000,00
  • Frutti pendenti al 10% = € 900.000,00
  • Fabbricati circa mq 4.000,00 x €/mq 1.000,00 = € 4.000.000,00

LE AREE INTERESSATE DAL PROCEDIMENTO ESPROPRIATIVO

CLICCA  QUI  PER CONSULTARE L’ELENCO DEGLI ESPROPRI

IL PROGETTO

Il progetto prevede il collegamento Agropoli-A2 mediante una strada a scorrimento veloce, lunga oltre 32 km, che dallo svincolo Agropoli Sud della Strada Provinciale 430, attraversa i comuni di Agropoli, Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Serre ed Eboli.  Il computo metrico, fatto dall’ANAS, ha previsto un intervento da più di 1 MILIARDO di EURO, di cui solo 370 finanziati dallo STATO, i costi di manutenzione sono dell’ordine di 1 milione di euro l’anno, una lingua di asfalto di 30 km, con carreggiate LARGHE 22 metri. Se la SALERNO-REGGIO CALABRIA è costata 22 MILIONI €/Km, la BRETELLA Eboli – Agropoli costerà 32 MILIONI €/Km. Trincee, viadotti, e anche una GALLERIA lunga 750 metri. Gli scenari di progetto, analizzati dall’Anas, evidenziano uno spostamento del traffico leggero sul nuovo tratto, mantenendo il traffico pesante sulla SS18 (con conseguente mantenimento se non aumento dell’inquinamento ambientale).

PERCHÉ È INUTILE

Ci sono problemi oggettivi che nessuno ignora o vuole nascondere. Non siamo miopi. Occorre migliorare la mobilità e l’accessibilità verso la nostra costa e verso Paestum ed il Cilento. La SS18 certi giorni diventa un imbuto in cui si perdono ore. Ma la risposta a questi problemi con la Bretella Alfieri è chiaramente non convincente se non addirittura, palesemente, sbagliata. E le motivazioni sono molteplici:

  • Non risolve il problema dei flussi verso il Cilento. La strada si ferma a Mattine, dopo di che occorrerà come già avviene adesso immettersi sulle attuali strade costiere o interne per raggiungere le note mete turistiche cilentane;
  • L’impatto ambientale sarà devastante, dato che la nuova strada di circa 30 km sarà in gran parte in sopra elevata (l’area dove si è pensato di fare passare la bretella è soggetta a rischio di esondazione del Sele e del Calore);
  • Il consumo di suolo agricolo causerà una ricaduta negativa su oltre 300 aziende produttrici di quarta gamma, su cui si stanno concentrando finanziamenti e interessi per un valore enorme in termini di PIL della nostra area;
  • La ricaduta negativa su tutta una economia sorta sul turismo di passaggio lungo la SS 18. Alcuni pensano che questa sia una visione minimalista. Ma attualmente questa economia esiste e ridurre i flussi di transito si tradurrà nel breve periodo in una crisi di piccole imprese e perdita di posti di lavoro.

LE ALTERNATIVE PIÙ SENSATE

  • Più logico è investire sul potenziamento, ampliamento e messa in sicurezza di quello che già esiste;
  • La Strada Provinciale 30 e le altre provinciali che scendono al mare da Eboli e Battipaglia;
  • Completamento e prolungamento dell’Aversana, sia a Nord (collegamento con l’autostrada) sia a Sud;
  • Complanari sulla S.S. 18 per alleggerirla del traffico locale.

A cura di Carmine Caramante

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