Insulti omofobi da ragazzini a spasso sui motorini in località Cafasso di Capaccio Paestum. Commuovono il web le parole di Pierpaolo Mandetta, apprezzato scrittore e blogger capaccese, il quale ha affidato ai social un lungo sfogo per gli insulti ricevuti mentre lavorava nel proprio podere con un amico, postando al riguardo una foto in lacrime per testimoniare il suo profondo dolore. Un episodio che ha ferito il giovane scrittore capaccese, autore di apprezzati libri pubblicati da Rizzoli.
LA CONDANNA DEL SINDACO ALFIERI
Su quanto avvenuto, il Sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, sul proprio profilo facebook ha scritto: “Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Pierpaolo Mandetta, vittima di un brutto gesto di omofobia. Fa male leggere le sue parole. Fa male vedere il suo viso rigato dalle lacrime. E, soprattutto, fa male sapere che ragazzi così giovani siano capaci di un gesto così ingiusto e privo di senso. L’omofobia va condannata senza se e senza ma. Ma nella speranza che il Parlamento approvi in maniera definitiva la legge Zan, è su un cambiamento culturale che bisogna lavorare. Ed è su questo che noi stiamo puntando, mettendo al centro la cultura in modo da coinvolgere i più giovani. Perché è proprio dai più giovani che questo cambiamento deve partire. Fa male che tutto questo sia accaduto in una città come Capaccio Paestum, da sempre culla di civiltà. La nostra città non è questa, è quella che, con me, abbraccia Pierpaolo e che farà il possibile per farlo sentire al sicuro, per non fargli più sentire quella paura del mondo che ha provato ieri”.
LA REAZIONE IN CONTRADA CAFASSO
Non poco colpita da quanto accaduto anche la località Cafasso, contrada storica della Piana di Paestum, nella quale da alcuni mesi Pierpaolo Mandetta ha acquistato un vecchio podere e lo sta rimettendo a nuovo trasformandolo in una fattoria sociale attraverso un progetto di crowdfunding. A tal proposito, è intervenuto pubblicamente l’ex consigliere comunale Carmine Tedesco, imprenditore ed abitante della zona: “Cafasso è da 100 anni luogo di lavoro, umiltà, libertà e tolleranza. La nostra piccola comunità ha condannato senza se e senza ma il gesto e le parole urlate dai ragazzini. Siamo dispiaciuti nel vedere Pierpaolo Mandetta offeso e colpito. Conosco quei ragazzini e so che hanno capito l’errore e quello che ne è scaturito. Sono altrettanto colpiti e chiusi nella solitudine delle loro camerette a piangere. Da una persona intelligente, aperta e sensibile come Pierpaolo Mandetta mi sarei anche aspettato che, visto che quei ragazzi non gli erano del tutto sconosciuti, avesse cercato le loro famiglie per discutere della cosa di persona in modo da far comprendere ai ragazzini che il gesto fatto è molto grave, creando i presupposti per una loro crescita personale. Invece, ha preferito affidarsi al clamore dei social”.
Lo storico ingresso di località Cafasso