Al giorno d’oggi, qualunque nuovo investimento su un campo sportivo deve necessariamente prevedere la messa in opera del manto in sintetico. Diversamente, è inutile.
Continua a non esserci una logica in quello che si fa. La constatazione è politica e amministrativa. Quando si spendono dei soldi pubblici si deve essere performanti, efficaci e risolutivi. I “pannicelli caldi” non servono a nulla. Il caso in questione riguarda gli interventi previsti per il campo sportivo “Salvatore Apadula” di Gromola. Da tempo ne stiamo sollecitando il recupero e la riqualificazione, necessaria sia per la pratica sportiva che per l’immagine complessiva del borgo. Apprendiamo che sono stati stanziati 168.903,00 euro per la ristrutturazione del blocco spogliatoi, con l’impermeabilizzazione della copertura, la sostituzione di infissi e porte, il rifacimento degli impianti idrici ed elettrici, la fornitura di nuovi arredi, la messa in sicurezza della tribuna spettatori e della recinzione. Ora, voi direte: “Cosa vuoi? Non va bene?”. La risposta è chiara e logica: non va affatto bene. Al giorno d’oggi, qualunque nuovo investimento su un campo sportivo deve necessariamente, per essere tale e risolvere ogni problematica relativa al suo utilizzo, prevedere la messa in opera del manto in sintetico. Spendere una cifra ibrida (170 mila euro circa) è un pessimo affare. Con uno sforzo maggiore (ottimizzando le risorse altrove sprecate e considerato lo “spandi e spendi” di questa Amministrazione su tutto il territorio) si poteva facilmente arrivare alla somma necessaria (circa 450 mila euro) per dotare anche l’Apadula del sintetico. Gli interventi previsti pur utili non consentiranno al campo di Gromola di essere messo a sistema nel circuito delle strutture a disposizione delle società calcistiche di Capaccio Paestum. Chi sceglierà di andare a giocare o allenarsi sulla terra battuta di Gromola quando tutti gli altri campi sono in sintetico? I figli di un Dio minore?
