Ancora niente buoni spesa per le famiglie meno abbienti. A Capaccio Paestum, fondi statali per l’emergenza Covid non utilizzati per intero.
Ancora una volta, di buoni spesa, a Capaccio Paestum, nemmeno l’ombra. Eppure, sarebbe doveroso, da parte dell’Amministrazione Comunale, utilizzare la cospicua e restante parte dei fondi ricevuti dallo Stato per l’emergenza Covid da destinare alle famiglie meno abbienti. E, soprattutto, agire non attraverso i pacchi alimentari ma procedere con la più efficace distribuzione di buoni spesa. I buoni spesa avrebbero vantaggi non solo per le famiglie ma anche per le attività commerciali locali. Consentirebbero l’acquisto di generi di prima necessità presso gli esercizi di vicinato, che anch’essi stanno vivendo una condizione di difficoltà, a causa della pandemia. Ogni famiglia ha il diritto di scegliere i prodotti e il cibo da comprare in base alle diverse esigenze, a volte anche di tipo medico. I soggetti beneficiari del contributo, voluto dal Governo Italiano, sono i cittadini, pertanto l’acquisto dei prodotti deve essere effettuato direttamente dal soggetto beneficiario e l’intervento del Comune va limitato alla regolazione finanziaria dell’operazione, attraverso il pagamento previa presentazione, da parte dell’esercente, dei buoni trattenuti dal beneficiario, accompagnati dalle copie degli scontrini giustificativi dell’operazione.
I FONDI NAZIONALI DI EMERGENZA PER CAPACCIO PAESTUM
Come è noto, il Comune di Capaccio Paestum, in base a quanto stabilito dall’articolo 2, comma 4, dell’Ordinanza del Capo Nazionale della Protezione Civile n. 658/2020, è stato destinatario di fondi da utilizzare per le necessità alimentari, in tempo di Covid, dei cittadini meno abbienti. Al momento, pare che risultino ancora inutilizzati circa 200mila euro. Finora, la scelta dell’Amministrazione Alfieri è ricaduta, sia ad aprile 2020 che nei giorni natalizi, sulla distribuzione di pacchi alimentari preconfezionati, modello Razioni K durante l’assedio di Saigon.
COME GESTISCONO I FONDI GLI ALTRI COMUNI
Il modo più dignitoso, moderno ed efficace per realmente aiutare chi si trova in difficoltà in questo particolare momento, è stato, invece, diligentemente individuato da molti altri comuni italiani, tra i quali alcuni vicinissimi a noi. A Natale scorso il Comune di Pontecagnano, ad esempio, ha consegnato a domicilio 760 “buoni spesa”, a famiglie individuate dal settore Politiche Sociali e dal Piano di Zona. Ugualmente ha fatto il Comune di Agropoli, con 750 nuclei familiari beneficiari di “buoni spesa” che hanno presentato domanda in risposta all’avviso pubblicato dal Comune di Agropoli.
PASQUA 2021 – A SALERNO BUONI SPESA PER 1535 FAMIGLIE
Una Pasqua più serena per 1535 persone e famiglie salernitane in difficoltà. È cominciata la distribuzione dei buoni spesa emergenza Covid-19 predisposti dal Comune di Salerno con i fondi del Governo Nazionale. I buoni spesa ammontano a 374.700 euro e consentiranno l’acquisto di generi alimentari di prima necessità. I beneficiari riceveranno comodamente ed in forma riservata il buono spesa a casa. Tutte le domande sono state gestite dal Servizio Politiche Sociali del Comune di Salerno tramite piattaforme informatiche che assicurano tempi celeri, trasparenza ed equità nell’assegnazione del beneficio senza peraltro creare assembramenti presso le sedi municipali per il disbrigo delle operazioni.
Carmine Caramante