La stangata su famiglie e imprese che l’Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum sta infliggendo ai propri concittadini in queste settimane, nonostante una crisi sanitaria ed economica in corso, ha fatto riflettere ai piani alti e qualcuno ha suggerito che, almeno comunicativamente, sia il caso di mettere la pezza al dilagante malcontento dei cittadini che non hanno digerito l’idea di dover pagare in maniera così salata i continui mutui accesi dal Comune di Capaccio Paestum da un anno a questa parte, serviti a finanziare gli interventi e le opere di dubbia sostanza messe in programma dalla Giunta. E siamo solo all’inizio, al primo anno di una esposizione debitoria dalla quale non ci sarà data tregua per i prossimi due decenni. Una sorta di ipoteca sul futuro, garantita sulla pelle di cittadini, famiglie e imprese già gravate da una crisi senza precedenti e che ora, proprio in questi giorni di pandemia e di gravissimo disagio economico, si sono viste arrivare bollette e cartelle riguardanti tributi comunali attuali e pregressi.
Ieri sera, nel Consiglio Comunale, la Giunta ha comunicato che le tariffe TARI sarebbero state diminuite del 10%. Quanto affermato, tuttavia, è solo una previsione futura, legata alla riuscita dell’azione di recupero che è in corso. Di conseguenza, si tratta di aria fritta. Ciò risulta in maniera chiara dal piano economico finanziario, afferente ai costi complessivi di gestione del ciclo dei rifiuti urbani sul territorio, per l’anno 2021, che conferma per la TARI le tariffe 2020. Quel che conta, attualmente, è che tasse e tributi comunali restano inalterati e, in alcuni casi, al massimo consentito come per l’aliquota complessiva IMU + TASI che è al 10,60 x1000 (massimale previsto per legge).
Carmine Caramante