L’area attraversata da Via Caduti di Nassiriya sarà destinata al cemento. Addio al “Central Park” dei capaccesi.
A novembre 2020, allorquando l’Amministrazione Comunale decise di abbandonare il progetto “Parco Eventi” per Via Caduti di Nassiriya a Capaccio Scalo, preferendo l’allocazione (ad oggi ancora non avvenuta) delle cupole geodetiche a Licinella e Gromola, proprio dalle pagine de Il Commendatore, sottolineammo il pericolo che, tramontata la possibilità del Parco Eventi, si volesse destinare quello spazio al centro di Capaccio Scalo per nuovo cemento. Purtroppo, non ci eravamo sbagliati. Un palazzo di 3 piani ha già avuto il permesso a costruire. La società che edifica è nota. Tramite le agenzie immobiliari sono già in vendita gli appartamenti. Per 60 mq la richiesta è di 200mila euro.
LA STORIA DI QUEI TERRENI
L’area in questione è da PRG vigente zona edificabile (per una parte) e in altra parte zona Ex PEEP (ovvero Piano Edilizia Economica Popolare), anche se i tempi di attuazione di tale programma sono scaduti da tempo. Già nel PUC Forte (PUC approvato dalla Giunta Marino e poi revocato dalla successiva Giunta Voza) alla fine, nella stesura definitiva e portata in Consiglio Comunale per le Osservazioni, dopo un lungo dibattito, ottenemmo all’epoca, come consiglieri comunali, che l’area fosse indicata come zona in cui era possibile solo un intervento che comportasse la creazione di una Piazza Parco. Una sorta, chiaramente in “piccolo piccolo”, di modello Central Park, giusto per intenderci e non per fare paragoni.
LA GIUNTA ALFIERI DOVEVA INTERVENIRE COL PUC. MA NON HA FATTO NULLA.
L’area del nucleo urbano di Capaccio Scalo ha una popolazione residente pari a 4.346 abitanti. Gli standard urbanistici attuali necessitano con forza della creazione di un Parco concepito sul modello dei parchi metropolitani europei. Da anni, l’area adiacente via Caduti di Nassiriya viene indicata, a furor di popolo, come Parco Urbano polifunzionale al centro di Capaccio Scalo. Con l’iter procedurale per il PUC avviato da Alfieri, si pensava, ed era scontato crederlo visto che proprio il Sindaco aveva detto che l’area sarebbe stata destinata al verde pubblico, che la zona sarebbe stata indicata come “area parco”. Le scelte urbanistiche per tale area dovevano andare nella direzione di evitare palazzine e colate di cemento e riservare a tale ambito la prerogativa di spazio misto per verde pubblico e luogo di socializzazione e di servizi ludici e ricreativi. Ma, niente da fare. Ha vinto ancora una volta il cemento. Il popolo, che voleva respirare, ha perso.
Carmine Caramante