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CITTÀ LIBERA: “ALFIERI HA CONDANNATO CAPACCIO PAESTUM, SI DIMETTA”

Cari concittadini, Franco Alfieri è riuscito a fare un miracolo: portare il Comune al fallimento tecnico e prendersi anche tutti i vostri voti. Le responsabilità di questo sono di tanti. Di chi in questi 5 anni ha avallato mutui, assunzioni e spese folli, di chi ha camuffato, di chi ha insabbiato, di chi non ha controllato o ha chiuso entrambi gli occhi. D’altronde, nulla di diverso si poteva prevedere da chi è stato più volte condannato dal Tribunale della Corte dei Conti per danno erariale nei vari enti in cui ha messo piede. Nella scorsa campagna elettorale, con tutti i mezzi e in tutte le forme possibili, vi abbiamo avvisato su ciò che stava accadendo e sulla situazione debitoria, ormai fuori controllo, del Comune di Capaccio Paestum. Oggi, il Comune di Capaccio Paestum è finito sotto la procedura prevista dall’art. 243 TUEL, riguardante gli enti locali strutturalmente deficitari o dissestati. Un disavanzo tecnico di circa 40 milioni di euro ritenuto non ripianabile con le normali procedure. Il Consiglio Comunale ora dovrà deliberare un Piano di Riequilibrio pluriennale da trasmettere per l’approvazione alla competente sezione regionale della Corte dei conti e al Ministero dell’interno. Saranno in pratica 5 o 10 anni di immobilismo. Stop forzato a mutui e nuove assunzioni. In particolare, al fine di assicurare il prefissato graduale riequilibrio finanziario (occorre recuperare un disavanzo di 40 milioni di euro) per tutto il periodo di durata del piano (almeno 5 anni) l’ente:

– avrà facoltà di deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente;

– è soggetto a restrizioni sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale;

è tenuto ad effettuare una rigorosa revisione della spesa con indicazione di precisi obiettivi di riduzione della stessa, nonché una verifica e relativa valutazione dei costi di tutti i servizi erogati dall’ente e della situazione di tutti gli organismi e delle società partecipate e dei relativi costi e oneri comunque a carico del bilancio dell’ente.

Da parte nostra, come Città Libera, in rappresentanza dei nostri circa 700 elettori, vi diciamo fin da subito, cari amministratori, che non vi molleremo. Vogliamo indietro fino all’ultimo centesimo. Sono soldi di noi cittadini. Chi è responsabile si prepari perché pagherà di tasca propria le “alzate di mano” e “i silenziosi assensi” senza contezza delle conseguenze. Ad oggi, chiediamo innanzitutto al Sindaco Alfieri le immediate dimissioni per il disastro combinato. Sarebbe già un gesto di buona volontà di cui le future generazioni potrebbero tener conto.

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