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COME SI FA AD APPROVARE UN SIMILE BILANCIO?

– di Carmine Caramante e Franco Longo –

La situazione finanziaria del Comune di Capaccio Paestum portata ad un punto di gravissima criticità dalla gestione degli ultimi 4 anni e mezzo dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Franco Alfieri.

Il ruolo del consigliere comunale va svolto con competenza e senso di responsabilità. Oltre che per motivi di carattere etico, politico e morale, per una questione molto semplice: il consigliere che approva atti dai quali possa scaturire un danno erariale per l’ente ne risponde in solido con i propri beni. E, di casi in cui la Corte dei Conti è intervenuta, anche a distanza di tempo, ne potremmo elencare a decine. Fatta questa premessa, evidenziamo che i consiglieri di maggioranza, soprattutto alla luce della severissima relazione del Collegio dei Revisori, si sono presi una grossa responsabilità nel dare il loro voto di approvazione al Bilancio di Previsione 2024-2026 arrivato sui tavoli dell’ultimo Consiglio Comunale.

LE DURISSIME PRESCRIZIONI DEL COLLEGIO DEI REVISORI
L’Organo di revisione ha evidenziato, con una relazione molto severa, che il Comune di Capaccio Paestum dal 2019 ad oggi ha ridotto notevolmente la propria capacità di riscossione dei tributi e ciò ha prodotto continui ricorsi ad utilizzi di fondi vincolati e anticipazioni di tesoreria e comportato anche la contrazione di una anticipazione liquidità nel 2021 con la C.D.P. Spa. Spaventosa la lievitazione dei residui attivi correnti (Titoli I- II e II) passati, infatti, da 40 milioni nel 2019 a 79 milioni nel 2022. Il FCDE (Fondo crediti di dubbia esigibilità), continua a crescere rispetto alle entrate correnti. Secondo i revisori è necessario sottoporre alla verifica del fondo crediti dubbia esigibilità tutti gli stanziamenti di competenza delle entrate tributarie e patrimoniali in modo da adeguare costantemente il fondo alla dinamica della riscossione al fine di evitare forti squilibri finanziari. Il collegio ha poi raccomandato un attento monitoraggio dei flussi di cassa, con verifica delle previsioni in sede di salvaguardia degli equilibri e assestamento di bilancio in caso di scostamenti significativi dalle previsioni di bilancio 2024; un controllo mensile della tempistica dei pagamenti e della riduzione dei debiti commerciali; in tema di organismi partecipati e società partecipate, è necessario acquisire innanzitutto tutti il bilanci al 31/12/2023 al fine di verificare i risultati conseguiti e valutare il loro impatto sul fondo perdite partecipate. Risulta inoltre necessario monitorare periodicamente la loro gestione e valutarne l’effettivo stato di salute.

MUTUI E DEBITI PER 30 ANNI
Mutui continui per opere inutili ed incompiute, in alcuni casi ferme e bloccate. Il totale complessivo dei mutui dell’Amministrazione Alfieri ammonta a 52.300.664,81 con scadenze che vanno dal 2036 fino al 2051. Una vera e propria ipoteca sul futuro non solo delle prossime amministrazioni ma soprattutto delle prossime generazioni. Una condotta amministrativa irresponsabile, egoista e totalmente fuori controllo.

L’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA È FUORI LIMITE
Gli enti locali possono sopperire ad una temporanea crisi di liquidità anche mediante il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, secondo quanto fissato dall’ art. 222 del TUEL e/o da leggi che hanno esteso i limiti di tale norma. Ai sensi dell’art. 222 del TUEL (Decreto Legislativo n. 267/2000) l’importo massimo di anticipazione per il periodo 2020-2022 (cfr. art. 1, comma 555, della Legge n. 160/2019), è pari ai cinque dodicesimi (in luogo dell’ordinario valore dei tre dodicesimi) delle entrate accertate nel penultimo anno precedente ed afferenti ai primi tre titoli delle entrate.

I numeri del Siope
Abbiamo fatto un giro di ricognizione dei dati relativi al Comune di Capaccio Paestum contenuti sul sito web del SIOPE. Il Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici (Siope) è costituito da un archivio che raccoglie quotidianamente le informazioni su incassi e pagamenti delle amministrazioni pubbliche, codificati secondo regole comuni, sfruttando la rete telematica esistente tra sistema bancario e Banca d’Italia. La gestione del SIOPE è stata affidata alla Banca d’Italia con la convenzione del 31 marzo del 2003.

ANTICIPAZIONI DI TESORERIA – COMUNE DI CAPACCIO PAESTUM (2018-2023)

– ANNO 2018

PRIMI 3 CAPITOLI ENTRATE CONSUNTIVO 2016: EURO 14.686.003,00

5/12: EURO 6.119.167

ANTICIPAZIONI RICHIESTE: EURO 00,00

– ANNO 2020

PRIMI 3 CAPITOLI ENTRATE CONSUNTIVO 2018: EURO 16.821.867,00

5/12: EURO 7.009.111,00

ANTICIPAZIONI RICHIESTE E OTTENUTE: EURO 499.186,00

– ANNO 2021

PRIMI 3 CAPITOLI ENTRATE CONSUNTIVO 2019: EURO 15.467.725,00

5/12: EURO 6.444.467,00

ANTICIPAZIONI RICHIESTE: EURO 00,00

– ANNO 2022

PRIMI 3 CAPITOLI ENTRATE CONSUNTIVO 2020: EURO 17.726.369,00

5/12: EURO 8.869.184,00

ANTICIPAZIONI RICHIESTE E OTTENUTE: EURO 12.909.560,00

– ANNO 2023

PRIMI 3 CAPITOLI ENTRATE CONSUNTIVO 2021: EURO 17.823.369,00

5/12: EURO 7.426.403,00

ANTICIPAZIONI RICHIESTE E OTTENUTE: EURO 21.862.285,00

Capaccio Paestum ha un’anticipazione di tesoreria fuori dai limiti consentiti
Nel 2018 il bilancio risulta sano, senza debiti, con capacità interamente delegabile nei limiti di legge. Via via, come emerge dai dati, il Comune di Capaccio Paestum è stato costretto a ricorrere all’anticipazione di cassa. Nel 2022 non è riuscito a restituire tutta l’anticipazione (consentita per euro 8.869.184,00; ottenuta per euro 12.909.560,00; restituita per 11.993.835,00). La situazione si è aggravata nel 2023. Come ricordato recentemente dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per la Calabria, nella delib. n. 134/2021/PRSP, depositata lo scorso 29 novembre, il limite fissato dall’art. 222 T.U.E.L. è complessivo e, pertanto, se l’ente sta utilizzando anticipazione di tesoreria nei limiti massimi, non potrà contemporaneamente utilizzare entrate a destinazione vincolata per finanziare la spesa corrente e viceversa. Come già detto, tanto il ricorso a fondi vincolati per sostenere spese correnti quanto l’utilizzo di anticipazioni di tesoreria deve essere limitato ad esigenze di liquidità temporanee, tese a “porre rimedio ad eccessi diacronici tra i flussi di entrata e quelli di spesa” (Corte Costituzionale, sent. n. 188/2014). L’utilizzo continuativo di tali istituti, oltre a essere sintomo di una crisi di liquidità strutturale che può celare gravi problemi di equilibrio finanziario, finisce per costituire una forma di indebitamento di fatto, come tale contraria all’art. 119, ultimo comma, Cost.

LA SITUAZIONE FINANZIARIA DELL’ENTE SULL’ANALISI DEGLI ULTIMI DUE BILANCI
La verità sta sempre nelle carte, per chi ha la pazienza di leggerle. I documenti di Bilancio e le Relazioni dei Revisori dicono, inequivocabilmente, che si continua a fare debiti sulla base di coperture dubbie se non nulle. Si continua a non incassare quasi niente e i residui attivi sono lievitati in poco tempo a circa 95 milioni di euro, di cui 40 milioni sono riconosciuti come di dubbia esigibilità e accantonati nel FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità). L’Amministrazione del Sindaco Franco Alfieri sta attuando e portando avanti interventi vari: opere pubbliche, acquisti di immobili privati, aumento esponenziale di personale sia all’interno dell’ente che nelle società partecipate. Il tutto, o quasi, finanziato attraverso mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti. Il tutto si regge su una forzatura senza precedenti. 40milioni di euro di accertamenti tributari effettuati dall’ufficio preposto negli ultimi tre anni, una miriade di cartelle che si riferiscono in larga parte a periodi superiori ai 5 anni se non 10, di cui nella migliore delle ipotesi (e parliamo con dati oggettivi riscontrabili su situazioni precedenti e su statistiche nazionali) sarà effettivamente riscosso forse il 20%. Ma, questo, a chi sta amministrando non interessa. L’obiettivo era che si facessero questi accertamenti in modo da poter appostare in Bilancio previsioni di entrate che servono solo sulla carta ad aumentare la supposta capienza per i mutui già accesi e per ulteriori futuri mutui che andranno ad aggravare una già disastrosa situazione.

IL BILANCIO DI PREVISIONE 2024-2026 Anche dall’ultimo documento, il Bilancio di Previsione per le annualità 2024-2026, emergono, come era già per quelli passati, criticità a dir poco preoccupanti che minano gli equilibri dell’immediato futuro dell’ente. L’Amministrazione Alfieri ha generato una miriade di mutui milionari, quasi sempre per opere ed interventi di dubbia utilità. Una politica che ha ipotecato anche il futuro delle prossime amministrazioni. Coperture? Pressoché dubbie e inconsistenti. Come già da tempo evidenziato, e come confermato anche nel Bilancio ultimo presentato, il tutto poggia su un monte cospicuo di residui attivi che, come anche il Collegio dei Revisori aveva acclarato, presenta sempre una enorme mole di inesigibilità. Il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, anche su questo Preventivo 2024-2026, accantona cifre “monstre”, di milioni e milioni di euro. L’accantonamento a FCDE iscritto ammonta a complessivi euro 40 milioni circa. Con riferimento ai crediti riconosciuti inesigibili l’Organo di revisione ha anche verificato, già sul precedente Bilancio, che non si è proceduto con l’eliminazione di crediti iscritti fra i residui attivi da oltre tre anni. Il grado di riscossione (in c/competenza e c/residui) delle entrate è bassissimo. In particolare si evidenzia che gli incassi del titolo 1° raggiungono appena il 30% in competenza e l’8% in c/residui, mentre gli incassi del titolo 3° raggiungono il 25% in competenza e il 10% in c/residui, con evidente crescita dello stock dei residui. Il consistente stock dei residui attivi è formato da elementi che hanno oltre 5 anni con evidenti ricadute sulla percentuale degli incassi. Tale criticità si evidenzia soprattutto nella riscossione dei tributi evasi ed elusi (IMU/TARI/COSAP/TOSAP), con ripercussioni negative del FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità). Vi è certificato un continuo ricorso all’utilizzo di fondi vincolati di cassa per il pagamento di spese correnti. Ormai conclamato è il mancato rispetto dei tempi medi di pagamento dei debiti commerciali.

UNIONE DEI COMUNI
In 4 anni sono stati girati all’Unione dei Comuni poste per complessivi 700.000,00 euro, per progetti ed iniziative in molti casi nemmeno specificate in modo dettagliato negli atti prodotti. Questa scatola vuota, questo ente, al quale il Comune di Capaccio Paestum è stato costretto ad aderire in base ad un disegno politico, sta costando un occhio della testa ai capaccesi, che non possono e non devono finanziare l’attività e le mire politiche espansionistiche del Sindaco.

AZIENDA SPECIALE PAISTOM
La gestione complessiva con questa Amministrazione Comunale è passata a 4 milioni annui di spesa rispetto ai 2 milioni del periodo precedente. Attualmente l’agenzia interinale di somministrazione lavoro è creditrice di circa 1.600.000,00 euro.

MULTE A RAFFICA PER FARE CASSA
Come si pensa di rientrare, come Alfieri e la sua Giunta credono di poter salvare il Comune dall’esposizione in cui lo hanno portato? Beh, c’è da restare allibiti se non mortificati. Proventi appostati in entrata da multe per infrazioni al codice della strada. Anche per il triennio prossimo sono previsti in Bilancio per ogni annualità circa 3.700.000,00 euro per un totale di oltre 11 milioni. Ma, vi chiedo, siete a conoscenza del fatto che è in via di approvazione una legge dello Stato (voluta su impulso dell’attuale governo nazionale) che di fatto vieterà ai Comuni di posizionare autovelox e di introitare incassi da questo tipo di procedura?

Carmine Caramante
Franco Longo

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