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CONCESSIONI BALNEARI, INIZIATA LA GUERRA

Sulle spiagge è iniziata una guerra tra Unione Europea, governo Meloni e Comuni che ingolferà le aule dei tribunali amministrativi. Il settore rischia il caos nella prossima stagione estiva. Il recente decreto Milleproroghe ha istituito una nuova proroga, fino alla fine del 2024, alle concessioni balneari attuali. Oltre a questo, è stato anche di fatto vietato di procedere con nuovi bandi nel settore, per cui i Comuni non possono indire gare specifiche per riassegnare le concessioni balneari.

IL NO DI BRUXELLES

L’Europa si è subito mossa contro queste decisioni del governo Meloni e, con un parere di circa 30 pagine datato 15 novembre 2023, la Commissione europea ha avviato ufficialmente una procedura di infrazione contro l’Italia. Viene contestato il mancato rispetto della direttiva europea Bolkestein, sulle gare pubbliche per le concessioni di demanio marittimo. La Commissione, nel documento, evidenzia che il decreto Milleproroghe approvato dal governo Meloni, introducendo il rinvio di un anno delle gare, rappresenta un rinnovo automatico delle concessioni esistenti ai medesimi titolari, e pertanto in contrasto col diritto europeo. Inoltre, va evidenziato che la delega al governo per provvedere alle norme sulle concessioni balneari era stata approvata nel febbraio del 2022 ed è quindi scaduta. La proposta emendativa al disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza prevedeva che le concessioni balneari in essere continuassero ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023.

IL GOVERNO MELONI GIOCA A RIMPIATTINO

Dopo il parere negativo di Bruxelles, il governo italiano ha margini molto stretti di azione sulle concessioni balneari. Giorgia Meloni ha confermato, dopo il parere negativo UE, l’intenzione di avviare una nuova negoziazione basata, secondo indiscrezioni su:

– gare dal 1 gennaio 2024 solo nei tratti attualmente liberi;

– dal 1 gennaio 2025 procedure aperte ovunque.

La proroga dovrebbe essere inserita all’interno di una più ampia riforma che riattualizzi la delega al Governo che era stata inserita nella legge per la concorrenza 118/2022 fatta scadere. Vedremo le prossime mosse dell’esecutivo considerando che dicembre è arrivato.

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