Non basta il Covid, l’emergenza economica e l’incertezza sui flussi dei turisti e dei viaggiatori a turbare il sonno dei tanti imprenditori del settore balneare di Capaccio Paestum che, come ogni anno, con grandi sacrifici, attenzione e voglia di offrire servizi di sempre più alta qualità, si accingono a preparare la stagione estiva 2021 sulle nostre spiagge Bandiera Blu dal 2015. In questo particolare momento, ci troviamo con un bando per le nuove concessioni che stenta a partire e con la spada di Damocle della Direttiva Bolkestein UE che mette in dubbio la validità della proroga al 2033 delle concessioni già esistenti che il Comune di Capaccio Paestum ha di recente rilasciato. Come se non bastasse, pare che emergano anche delle problematiche con il tratto di fascia costiera in zona Laura interessato al momento da lavori di riqualificazione. Un quadro preoccupante, ma andiamo con ordine, ponendo anche le domande ai quesiti sollevati che ci auguriamo possano avere risposta nell’interesse di chi fa impresa sulla costa.
NUOVE CONCESSIONI A CAPACCIO PAESTUM (Delibera da rifare o modificare?)
Con deliberazione di Giunta Comunale n. 90 del 18.02.2021, pubblicata il 23 marzo 2021, la Giunta Alfieri ha dato mandato al responsabile del procedimento di attivare tutte le procedure necessarie, mediante l’indizione di un bando ad evidenza pubblica, per il rilascio di 30 nuove concessioni demaniali marittime così come individuate proprio nella suddetta delibera, la quale contiene apposite schede nelle quali sono circoscritti i lotti di spiaggia da assegnare. Proprio su questo ultimo punto, pare che vi siano delle incongruenze e degli errori che richiedono una nuova delibera oppure un’integrazione alla stessa. A tutto ciò ne conseguono ritardi rispetto all’organizzazione di una stagione estiva che, Covid permettendo, è prossima.
CAPACCIO PAESTUM – CONCESSIONI GIÀ ESISTENTI (Incertezza sulla proroga automatica che il Comune di Capaccio Paestum ha concesso fino al 2033)
Non hanno pace gli operatori del settore balneare, in particolare i titolari di concessioni demaniali. In questi giorni, con ancora maggiore forza, si sta manifestando lo spettro della Direttiva Bolkestein. Il Garante dell’Antitrust Roberto Rustichelli, attraverso una lettera al premier Mario Draghi, ha inteso sensibilizzare il Governo sull’applicazione della normativa europea che prevede l’applicazione della libera concorrenza e, quindi, la messa in discussione del provvedimento assunto dall’ex ministro Marco Centinaio che aveva prorogato le concessioni al 2033. Fonti parlamentari affermano che la questione relativa alla Direttiva Bolkestein è attualmente oggetto di una trattativa tra il Governo e la Commissione Europea. Sul tavolo di Draghi varie ipotesi, tra cui anche quella di prevedere un indennizzo per le opere effettuate dai privati nel caso in cui la concessione, tramite gara pubblica, passi di mano. Proprio nei giorni scorsi, anche il Tar Toscana ha accolto il ricorso dell’Autorità garante della concorrenza contro la determina del Comune di Piombino che, nella scorsa primavera, ha stabilito di prorogare le concessioni balneari al 2033 senza indire una gara. La sentenza del Tribunale amministrativo ha dato ragione all’Antitrust, contestando la proroga automatica e specificando che «l’amministrazione che proceda a una concessione del bene demaniale con finalità turistico-ricreativa è tenuta a indire una procedura selettiva e a dare prevalenza alla proposta di gestione privata del bene che offra maggiori garanzie, anche sotto il profilo economico». Serve, insomma, una gara applicando la direttiva Bolkestein. Sulla base di ciò, l’Antitrust sta inviando avvisi ai Comuni che hanno proceduto con le proroghe automatiche al 2033, chiedendo agli stessi di applicare le indicazioni dell’Antitrust e mettere a gara le concessioni. Anche il Tar sezione di Salerno ha disapplicato l’estensione al 2033 di una concessione demaniale marittima prevista dalla legge italiana 145/2018. Con la sentenza n. 265/2021 del 29 gennaio scorso, il tribunale amministrativo si è espresso in merito al contenzioso tra il titolare di uno stabilimento balneare e il Comune di Camerota (non costituito in giudizio), dichiarando che l’estensione al 2033 è contraria al diritto europeo e pertanto non può essere applicata.
GLI INTERVENTI IN CORSO SULLA COSTA DI CAPACCIO PAESTUM
Con circa 6 milioni di euro totali reperiti attraverso più di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti, l’Amministrazione Alfieri, dal principio di questo inverno, sta effettuando lavori di riqualificazione del fronte mare di Capaccio Paestum. Le opere, da primo stralcio, riguardano per il momento solo un tratto di 1300 metri in zona Laura. Negli ultimi giorni, ci sono arrivate delle notizie. Pertanto, è lecito chiedere dei chiarimenti sulle seguenti cose ponendo delle domande:
- Pare che parte dei lavori ricadono in zona E3 del PRG vigente. Di conseguenza, è necessaria una Variante che trasformi la zona da E3 a zona F. Al momento, su questa Variante pare che manchi l’assenso degli organi sovracomunali preposti.
- I lavori in corso, ricadendo in area SIC e ZPS, nel rispetto di norme ambientali, per quest’anno prevedono come data ultima di termine quella del 30 aprile 2021. Di conseguenza, pare che si fermeranno e si limiteranno solo al tratto che va dal Lido Nettuno al Lido Ariston.
- Parte integrante del progetto esecutivo è la realizzazione di nuovi spartifuoco lungo la costa, necessari non solo per il transito ma anche per sopperire alla questione dei parcheggi. A tal proposito, pare che l’Ente Riserva Naturale Foce Sele – Tanagro abbia dato parere negativo proprio per la parte riguardante la realizzazione di nuovi spartifuoco.
Pazientemente, attendiamo risposte a questi quesiti, che non si devono solo a noi in quanto organo di informazione ma soprattutto alla cittadinanza che è il committente delle opere.
Carmine Caramante