Nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 marzo, ladri (o balordi) sono entrati all’interno del complesso dell’impianto di depurazione di Capaccio Paestum in località Varolato ed hanno manomesso, tagliato e rubato un ingente quantitativo di rame mettendo fuori uso l’intera rete elettrica del depuratore. Da quel momento, e a tutt’oggi, l’impianto di Varolato è totalmente fermo a causa di questo evento che ha comportato l’immediato black out dell’intero sistema di depurazione del ciclo delle acque che, pertanto, da 10 giorni è in stallo. I danni arrecati non riguardano il solo furto dei cavi, ma attengono a tutto il circuito che è stato, in molti punti, tagliato ed interrotto. I tempi di ripristino non sono quantificabili in maniera semplice. Sono in corso verifiche ulteriori dei danni, va stilato un computo metrico del materiale da sostituire, l’acquisto dello stesso e eventuali nuove installazioni di elementi strutturali danneggiati.
LA MANCANZA DI CUSTODIA DELLA STRUTTURA
Ovviamente, il fatto che il Depuratore di Varolato sia fermo da circa 10 giorni rappresenta un evento di una gravità unica. Le ripercussioni sull’intero ciclo delle acque del territorio di Capaccio Paestum può essere devastante. Che tutto stia avvenendo nel silenzio generale è ancora più grave. Non ci risulta siano finora intervenuti organi preposti al controllo, tipo Carabinieri del Nucleo Ambientale ed Arpac. Quel che stupisce in tutta questa situazione è poi l’inadeguatezza del sistema di sorveglianza del Depuratore (privo di telecamere, custode e impianto di illuminazione esterno). In pratica, terra di nessuno, ed è un dato increscioso per un Comune costiero, turistico e con il mare bandiera blu.