Con l’Amministrazione di Italo Voza contratti triennali. Oggi i dipendenti Paistom vivono alla giornata con contratti di 60 giorni e incertezza dei rinnovi.
La Costituzione Italiana recita all’art. 1 che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. All’articolo 4 si afferma che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. L’art. 38 recita che ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Queste sono premesse necessarie, che richiamano i soggetti pubblici o privati datori di lavoro a promuovere le migliori condizioni per i lavoratori. Il Sindaco Franco Alfieri, in campagna elettorale, disse più volte che i dipendenti delle società partecipate avrebbero lavorato con “il sorriso sulle labbra”. Al momento, niente di tutto questo. Le decine di dipendenti della Paistom, più che col sorriso sulle labbra, lavorano con una spada di Damocle sulla testa, dovuta a contratti che definire precari è dire poco. Scadenze da uno a tre mesi, continue attese e speranze di rinnovo pongono il lavoratore in una posizione drammatica e poco edificante. Giovani e padri di famiglia che, alla stregua di servi, devono giorno per giorno sperare ed elemosinare una riconferma per evitare di finire in mezzo ad una strada. E sono in alcuni casi gli stessi che dal 2015 al 2018, grazie alle scelte volute dall’Amministrazione Voza, alla Paistom ebbero la tranquillità e la dignità di un contratto triennale con l’applicazione degli effetti dell’allora Jobs Act. Una situazione, quella attuale, che non fa onore ai principi ed ai valori sanciti nella nostra Carta Costituzionale. L’Amministrazione Alfieri e l’attuale governance della Paistom hanno il dovere morale ed etico di trovare le risorse economiche e normative per risolvere questa situazione e ridare dignità e garanzie di continuità e prospettiva a chi lavora per il territorio di Capaccio Paestum. Inoltre, segnaliamo anche un caso particolare, quello di un dipendente della Paistom, con una situazione certificata da tempo di precarie condizioni di salute che ne limitano l’impiego a lavori che non lo espongano a carichi e polveri. Il lavoratore in questione chiede da tempo di essere assegnato, in considerazione delle sue patologie (cardiopatia e diabete) a funzioni di custodia e non a lavori più pesanti. Anche in questo caso, contiamo sulla necessità che l’Azienda Paistom trovi la soluzione più idonea al superamento del problema.
Carmine Caramante