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DOSSIER AGROPOLI E PAESTUM – STANNO DISTRUGGENDO IL MARE, FERMATELI.

La Giunta Alfieri ad Agropoli nel 2015 con il progetto nell’area del Lido azzurro ha distrutto la storica spiaggia. A Capaccio Paestum oggi sono pronti i pennelli antierosione che decreteranno la morte paesaggistica della nostra costa. Intanto, la strada sterrata a fianco delle piastrelle del lungolidi è diventata area di parcheggio con tanto di segnaletica verticale. Altro che togliere le macchine dalla spiaggia. Siamo punto e a capo.

AGROPOLI E LA SPIAGGIA DISTRUTTA DALL’UOMO

Questo scriveva nel 2015 il professor Franco Ortolani, compianto geologo dell’Università di Napoli Federico II e senatore della Repubblica: “La Baia del Lido Azzurro di Agropoli è stata interessata da un originale intervento di difesa costiera. Il progetto è stato approvato con tutti i timbri delle istituzioni preposte: ciononostante era un progetto sbagliato. Sbagliato come opera di difesa dall’erosione costiera come il suo finanziamento doveva garantire. Come difesa dall’erosione costiera si è subito rivelata clamorosamente sbagliato in quanto ha provocato una irreversibile erosione proprio nella parte centrale della spiaggia che doveva proteggere. L’accumulo rapido di alghe e sedimenti, poi, ha originato una fascia di sabbie ed alghe mobili. Il progetto approvato e realizzato è costato circa 4 milioni di euro, compresa la sistemazione del tratto terminale del fiume Testene 2014 a luglio 2015. Si può ritenere un successone? Per soli 4 milioni di euro, non c’è male. E non finirà qua. Gli autori delle trasformazioni ambientali continueranno a sistemare l’area nel tentativo di eliminare qualche inconveniente. E ne vedremo ancora delle brutte, temo. Sempre grazie al denaro pubblico. Speriamo che non si verifichino incidenti se per caso dovesse sopraggiungere qualche mareggiata. Intanto Agropoli, cittadina turistico-balneare del Cilento settentrionale alle porte del Parco Nazionale, corre il rischio di perdere le spiagge a causa di interventi umani non appropriati”. Come è andata a finire? Esattamente così, con le condizioni pietose in cui versa oggi la spiaggia di Agropoli (nelle foto in alto), impraticabile ai bagnanti.

IL FALLIMENTO DEL LUNGOLIDI DI CAPACCIO PAESTUM

Il litorale di Capaccio Paestum e il suo “Lungolidi” è finora, secondo molti cittadini, un fallimento totale. La striscia mattonellata che ci si ostina a definire “lungomare” è “costretta” tra i lidi e la pineta e da ciò ne scaturisce l’assenza della vista del mare. Di fatto, tranne che nei pochi punti aperti, il panorama per chi passeggia è costituito da recinzioni dei lidi, cabine, muri, muretti, aree per il deposito dei rifiuti, serbatoi e ripostigli. Tolti i due mesi estivi (a servizio dei lidi) per gli altri 10 mesi l’anno il lungomare di Laura è deserto. È buio e solitudine (attività chiuse) e, soprattutto, insicurezza visti i continui furti di automobili ed episodi di scippi ai danni di cittadini. Intanto, la strada sterrata a fianco delle piastrelle del lungolidi è diventata area di parcheggio con tanto di segnaletica verticale. Altro che togliere le macchine dalla spiaggia. Siamo punto e a capo.

IL LITORALE CAPACCESE DISTRUTTO DAI FUTURI “PENNELLI”

Parlano di futura riqualificazione della costa, ma intanto 1,2 milioni di tonnellate di massi, tra pennelli e barriere faranno a breve parte del nostro paesaggio per i prossimi mille anni. L’inutilità delle opere è già stata dimostrata in altri contesti costieri. In basso, come si presenta la situazione in altre zone italiane in cui è stato adottato questo sistema.

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