Il voto delle Regionali è storicamente caratterizzato da una scarsa affluenza e dalla frammentazione. Così è stato, anche questa volta, a Capaccio Paestum. Iniziamo comunque col dire che Capaccio Paestum sarà rappresentata in Consiglio Regionale da un proprio residente anche in questa consiliatura. Toccherà di nuovo a Michele Cammarano del M5S, il quale è riuscito nella non facile impresa di riconfermarsi in Regione nonostante la caduta libera del Movimento guidato da Di Maio. Il resto della truppa dei capaccesi non ha sfigurato. Tutti oltre le mille preferenze complessive. Una menzione particolare merita sicuramente Carla Alessia Castagna, sostenuta dal gruppo giovanile di Eteria, realtà che sta dimostrando di avere ancoraggio e proposte per il territorio. 1220 voti totali per lei, quasi 500 a Capaccio Paestum. Anche Enzo Grattacaso ha superato il totale di 1000 preferenze, dimostrando di valere. Gabriela Bellissimo, con quasi 3000 preferenze, molte raccolte in altri Comuni, ha sicuramente fatto registrare un dato che può collocarla in futuro come nuovo soggetto politico sul territorio. Luca Sabatella col PSI ha ottenuto quasi 1000 voti solo a Capaccio Paestum e circa 1400 in totale. Non sono pochi. E possono essere spesi per le dinamiche future dell’opposizione consiliare all’Amministrazione Alfieri.
IL FLOP DI FRANCO ALFIERI
E veniamo proprio al “capitolo Sindaco”. Un Sindaco che finalmente può archiviare queste Elezioni Regionali 2020, che ha sofferto e subito fin dall’inizio. Ha prima dovuto sottostare ai diktat deluchiani che gli hanno imposto di mantenersi “alla larga”. Poi, da caporale di giornata, ha eseguito l’ordine pervenuto da Salerno di portare acqua e voti a Nino Savastano. Solo 1389 preferenze a Capaccio Paestum. Poche se si considera che l’intera Amministrazione, la maggioranza e tutto l’apparato hanno spinto, e non poco, su Savastano che, da candidato forte del gruppo De Luca, aveva a Capaccio Paestum anche un pacchetto di voti già suo a prescindere. Insomma, un test elettorale che inizia a far emergere qualche debolezza interna al gruppo amministrativo e che servirà certamente da lezione al Sindaco. Franco Alfieri, in queste Regionali, ha finalmente capito che Capaccio Paestum non è Agropoli. Questo è un paese che certamente vuole essere amministrato, ma mai e poi mai comandato. I baroni sono stati cacciati 70 anni fa, con le Lotte Agrarie. Qui da noi, la “voce del padrone” non funziona. Non esistono truppe cammellate. A Capaccio Paestum “ogni cape è nu Tribunale”. Ed è meglio tenersi lontano dai Tribunali.