Un recente Rapporto Consob sulle scelte di investimento degli italiani nel 2022 ci ridà un quadro ben preciso: per 4 italiani su 5 la gestione delle proprie finanze risulta essere difficoltosa. Le conoscenze in materia finanziaria degli italiani sono inferiori rispetto alla media europea ed è sempre più urgente colmare il gap, fornendo le giuste competenze per analizzare le varie possibilità di gestione di risparmi e guadagni.
Per questo è utile conoscere da vicino i vari strumenti a propria disposizione, partendo dai Fondi Comuni di Investimento. Si tratta di strumenti di investimento collettivo pensati per piccoli investitori che desiderano investire in più attività finanziarie.
Le società di gestione del risparmio raccolgono i capitali degli investitori, gestendo diversi asset con l’obiettivo di creare valore. Si investe in un portafoglio di attività con il fine di generare rendimenti che, successivamente, verranno ripartiti tra gli investitori in base a quelle che sono le quote detenute.
I risparmiatori che acquisiscono delle quote del Fondo Comune di Investimento sono detti fondisti e questa figura si associa a quella della società di gestione, ossia della società che avvia il fondo e gestisce il portafoglio. Ci sono, poi, le banche depositarie che sono quelle che materialmente detengono i titoli del fondo e le disponibilità liquide. Le banche depositarie vanno anche a controllare la legittimità del fondo e di tutte le attività che questo mette in piedi. Il rispetto tanto del regolamento del fondo quanto delle norme della Banca d’Italia sono fondamentali.
Chi decide di fare accesso in un fondo di questo tipo ha una commissione d’ingresso che viene pagata al momento della sottoscrizione, con il primo versamento. Si tratta di una quota che, nella maggior parte dei casi, è inversamente proporzionale all’investimento. Chi investe somme più importanti è, quindi, agevolato. Questa commissione non esiste nei cosiddetti fondi no load. La gestione del fondo ha un costo, calcolato annualmente, a cui si aggiunge una extracommissione di performance tipica di alcuni fondi ma non di tutti.
Consigliamo di approfondire la conoscenza dello strumento, sfruttando risorse editoriali come la guida di Affari Miei sulla materia. Concludiamo dicendo che i Fondi Comuni di Investimento possono essere aperti o chiusi. Cosa cambia? La tipologia di sottoscrizione, che può essere aperta a tutti o limitata ad un periodo di tempo specifico.
Esistono fondi comuni azionari, fondi comuni obbligazionari, fondi comuni bilanciati e monetari a seconda della categoria di attività in cui si investe.