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IL POTERE DI FAR FALLIRE UN COMUNE

La Corte dei Conti è arrivata ed ha rilevato i gravi problemi negli atti di Bilancio. Evidente ormai il deficit di risorse disponibili rispetto alla spesa effettuata e prevista. Oggi l’Ente Comune di Capaccio Paestum è di fatto “sotto tutela” al fine di evitarne il fallimento. Procedura guidata, predissesto o dissesto? Cosa rischia ora Capaccio Paestum?

Abbiamo già nei mesi scorsi, e soprattutto in campagna elettorale, nonché già negli ultimi anni, detto e ripetuto che la situazione finanziaria del Comune di Capaccio Paestum è stata portata ad un punto di gravissima criticità dalla gestione dell’Amministrazione del Sindaco Franco Alfieri fin dal suo insediamento nel 2019. I cittadini di Capaccio Paestum, incuranti del problema in larga parte o poco informati in alcuni casi, hanno comunque scelto, a giugno scorso, di rinnovare la fiducia al Sindaco Alfieri e alla sua squadra con un plebiscito dell’87,3%. In pratica, la quasi totalità degli elettori di Capaccio Paestum, volontariamente o involontariamente, ha scommesso sul fallimento del proprio paese. E la notizia, cari cittadini, è che la scommessa la state vincendo!

PROCEDURA GUIDATA, PREDISSESTO O DISSESTO?
La Corte dei Conti è stata lenta ma, essendo il tempo galantuomo, si è accorta del buco finanziario nei conti del Comune di Capaccio Paestum e ha avviato nelle scorse settimane una sorta di “percorso guidato” nei confronti del Comune di Capaccio Paestum al fine di porre un freno alla politica dello “spendi e spandi” del Sindaco Alfieri che ha portato a un deficit di risorse disponibili rispetto alla spesa effettuata e prevista. La Corte dei Conti, avendo registrato un evidente squilibrio strutturale del bilancio dell’ente in grado di provocarne il dissesto finanziario, sta guidando il Comune di Capaccio ai fini dell’adozione delle misure correttive necessarie.

COSA RISCHIA ORA L’AMMINISTRAZIONE ALFIERI
Qualora l’ente locale non provveda, entro i termini assegnati dalla Corte dei Conti, ad adottare le misure (o comunque le misure adottate non siano ritenute soddisfacenti), la Corte trasmetterà gli atti al Prefetto, il quale, se accerterà un perdurante inadempimento dell’ente locale e la sussistenza delle condizioni di grave squilibrio, assegnerà al Consiglio un termine per la deliberazione del dissesto. In caso di inerzia del Consiglio, il Prefetto nomina un commissario per la deliberazione dello stato di dissesto, dando così corso alla procedura di scioglimento del consiglio dell’ente ai sensi dell’art. 141 del TUEL. Conseguenze del dissesto per gli amministratori: gli amministratori responsabili nei 5 anni precedenti al dissesto non possono ricoprire incarichi pubblici per 10 anni.

MUTUI E DEBITI PER 30 ANNI
Mutui continui per opere inutili ed incompiute, in alcuni casi ferme e bloccate. Il totale complessivo dei mutui dell’Amministrazione Alfieri dal 2019 ad oggi ammonta a 52.300.664,81 di euro con scadenze che vanno dal 2036 fino al 2051. Una vera e propria ipoteca sul futuro non solo delle prossime amministrazioni ma soprattutto delle prossime generazioni. Una condotta amministrativa irresponsabile, egoista e totalmente fuori controllo. Spaventosa la lievitazione dei residui attivi correnti (Titoli I- II e II) passati, infatti, da 40 milioni nel 2019 ai 79 milioni di euro di oggi. Continuo è stato il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, in molti casi fuori dai limiti consentiti. Nel 2018 il bilancio risultava sano, senza debiti, con capacità interamente delegabile nei limiti di legge. Via via, come è emerso dai dati del Siope, il Comune di Capaccio Paestum è stato costretto a ricorrere all’anticipazione di cassa. Nel 2022 non è riuscito a restituire tutta l’anticipazione (consentita per euro 8.869.184,00, ottenuta per euro 12.909.560,00, restituita per 11.993.835,00).
In pratica, dal 2020 a tutt’oggi, si continua a fare debiti sulla base di coperture dubbie se non nulle. Si continua a incassare quasi niente e i residui attivi lievitano, la cui larga parte di essi, circa 40 milioni, sono ormai riconosciuti come inesigibili e accantonati nel FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità).

UN DISASTRO ANNUNCIATO FIN DAL PRINCIPIO
L’Amministrazione del Sindaco Franco Alfieri per 5 anni ha attuato e portato avanti interventi vari e aumenti di personale all’interno dell’ente e nelle società partecipate finanziando il tutto attraverso mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti. Sulla base di una forzatura senza precedenti. 40milioni di euro di accertamenti tributari effettuati dall’ufficio preposto negli ultimi anni, una miriade di cartelle che si riferiscono in larga parte a periodi superiori ai 5 anni se non 10, di cui nella migliore delle ipotesi (e parliamo con dati oggettivi) si è riscosso forse il 20%. L’obiettivo era che si facessero questi accertamenti in modo da poter appostare in Bilancio previsioni di entrate servite poi solo sulla carta ad aumentare la supposta capienza per i mutui già accesi e per ulteriori futuri mutui che andranno ad aggravare una già disastrosa situazione. Questa strategia, già in partenza senza alcun senso logico, alla lunga si è ovviamente rivelata fallimentare ed è oggi scoppiata in mano al Sindaco Alfieri. Il Bilancio del Comune di Capaccio Paestum è in evidente squilibrio strutturale e la situazione rischia di provocare il dissesto finanziario dell’Ente con conseguenze devastanti per i cittadini.

Carmine Caramante
Franco Longo 

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