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IL PROCESSO APPALTI CIMITERO SCUOTE CAPACCIO PAESTUM

Per due importanti esponenti della politica capaccese arriva una condanna in primo grado che avrà sicuramente un impatto non da poco sugli equilibri politici dei prossimi mesi. Uno scossone in vista delle elezioni di giugno, quando si voterà sia al Comune che al Consorzio di Bonifica. 

Processo appalti al cimitero di Capaccio Capoluogo. Con sentenza di primo grado, i giudici della seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno, presieduta dal magistrato Lucia Casale, hanno condannato, entrambi per il reato di cui all’art. 319 quater c.p., a 2 anni e 2 mesi di reclusione Nicola Ragni ed a 2 anni e 8 mesi di reclusione Roberto Ciuccio, all’epoca dei fatti rispettivamente vicesindaco e consigliere di maggioranza del Comune di Capaccio Paestum. Sia per Ciuccio che per Ragni aggiunta anche l’interdizione dai pubblici uffici per un periodo pari alla durata della pena. In attesa delle motivazioni della sentenza di primo grado, che saranno rese note entro 90 giorni, i rispettivi legali hanno preannunciato già ricorso in Appello. Il procedimento penale è scaturito dall’indagine condotta nel 2015 dai carabinieri del Nucleo Investigativo provinciale di Salerno e Caserta, su delega della Procura della Repubblica di Salerno, culminata con il rinvio a giudizio per 8 indagati nel marzo del 2018. Assolti “perché il fatto non sussiste” l’architetto Rodolfo Sabelli, che ha rinunciato alla prescrizione, all’epoca responsabile del III Settore del Comune di Capaccio Paestum, e gli imprenditori casalesi, padre e figlio, Paolo Caterino e Giacomo Caterino, la moglie di quest’ultimo Rossella Marino e l’ingegner Arturo Noviello di San Cipriano Picentino. Dichiarato prescritto, invece, il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio contestato a Giacomo Caterino e all’imprenditore ortofrutticolo paganese Gerardo Gaudiano.

SCATTA LA LEGGE SEVERINO PER CIUCCIO? PUÒ CONTINUARE A FARE IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA DI PAESTUM? IL DIBATTITO LEGALE È APERTO

La cosiddetta Legge Severino (Legge 6 novembre 2012, n. 190) è quel complesso di norme e disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione. Ne sono scaturiti i decreti attuativi della stessa, in particolare il Decreto Legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 che riguarda, all’art. 10 comma 1, i candidati alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali, presidente della provincia, sindaco, assessore e consigliere provinciale e comunale, presidente e componente del consiglio circoscrizionale, presidente e componente del consiglio di amministrazione dei consorzi, presidente e componente dei consigli e delle giunte delle unioni di comuni, consigliere di amministrazione e presidente delle aziende speciali e delle istituzioni, presidente e componente degli organi delle comunità montane. All’art. 11 comma 1 è previsto che sono sospesi di diritto dalle cariche indicate al comma 1 dell’articolo 10 coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10, comma 1, lettera a), b) e c) 314, 316, 316-bis, 316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, 320, 321, 322, 322-bis, 323, 325, 326, 331, 334, 346-bis del codice penale.

LO STATUTO DEL CONSORZIO

All’Art. 10, lo Statuto del Consorzio di Bonifica di Paestum prevede la decadenza dalle cariche per “coloro che riportano condanne” o per “interdetti dai pubblici uffici”. Non è specificato se tali condanne debbano essere definitive, ovvero con sentenza passata in giudicato, o meno. Su questo aspetto, va fatta chiarezza.

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