1924 – 2024
Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Vincenzo Taddeo, una persona ricordata da molti, animatore della vita sociale del borgo di Gromola, uomo attivo e fattivo, figura che soprattutto i giovani di oggi dovrebbero avere ad esempio. Ma chi era Vincenzo Taddeo?
CENNI BIOGRAFICI
Nato a Paestum da Aurora D’Anzilio e Francesco Taddeo, frequenta i primi anni di scuole superiori a Salerno prima di partire come carabiniere, come suo padre, in difesa della Patria negli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Tornato fortunatamente vivo, ma affetto da una degenerativa insufficienza cardiaca, fu assunto come impiegato nella allora Riforma Fondiaria i cui uffici erano ubicati al piano superiore dell’attuale ufficio postale di Gromola. Ebbe in affitto, come dipendente, un appartamento di proprietà della Riforma Fondiaria dove si trasferì con la famiglia nell’ottobre del 1960.
LO SPORT E IL SOCIALE
Appassionato di sport, di calcio in particolare, grande tifoso del Napoli, si prodigò, insieme a tanti amici residenti, per ripristinare il campo sportivo di Gromola, che era in condizioni che non ne consentivano l’utilizzo, rimettendolo a nuovo. Diede fondazione (a novembre del 1962) e vita, insieme a tanti amici gromolesi, al Gruppo Sportivo Heraion calcio. Insieme al calcio presero vita anche tante altre attività sportive di atletica leggera a cui partecipavano ragazzi di tutto il comune di Capaccio e anche oltre. Vincenzino, come era affettuosamente chiamato, era molto rigido nelle vesti di allenatore dell’Heraion calcio. Chi non prendeva parte agli allenamenti poteva essere il più bravo di tutti ma la domenica non giocava. Nessuno per il fatto che fosse più bravo degli altri ha mai percepito una lira per questo. Si partiva la domenica per la partita con la famosa millecento rossa in cui entravano molti più passeggeri di quanti per legge ne potesse contenere (ma erano altri tempi). Spiccava anche la seicento di Domenico Santoro, anche lui appassionato tifoso del Napoli. Quante magliette, pantaloncini e calzettoni lavò, in quel periodo, Lina, la moglie di Vincenzino. Quanti tacchetti sostituiti alle scarpette da Salvatore Iannone, allora aitante aspirante calzolaio. Quanti palloni bucati, scuciti, riparati e ricuciti con spago impreganto di pece. Quanti soldi ha profuso Vincenzino e i suoi amici gromolesi nella squadra dell’Heraion per il solo piacere di fare divertire i giovani. Tutti ben spesi, diceva lui per i “suoi ragazzi”. Parimenti, Vincenzo Taddeo promosse e fondò un gruppo di attività ricreative al borgo di Gromola, punto di riferimento sociale dove convergevano abitanti da tutto il circondario. Si acquistarono, con i soldi raccolti e dettagliatamente rendicontati, un meraviglioso biliardo a stecche professionale, tavoli per i vari giochi di società, fu creato un piccolo spaccio per i frequentatori. Fu quello un periodo molto florido per il tessuto sociale delle varie contrade del comune di Capaccio, in particolare per Gromola.
LA PREMATURA SCOMPARSA
Poi, come quasi sempre per le cose belle, tutto finisce. E Vincenzino ne soffrirà molto. Chiunque soffrirebbe nell’essere costretto a farsi da parte nella gestione della sua “creatura” a cui tanto aveva dedicato. Vincenzino sapeva che gli restavano pochi anni ancora da vivere e con quattro figli si rassegnò agli eventi. Purtroppo, è andata perduta una copiosa raccolta contenente le foto che Vincenzino con perseveranza scattava ai suoi ragazzi durante le attività sportive. Vincenzo Taddeo è morto il 23 Gennaio 1969 all’età di 45 anni.
* Un ringraziamento speciale, per le informazioni, le foto e i documenti, va al figlio Francesco Taddeo.