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LA GUERRA IN UCRAINA ERA PREVEDIBILE DA TEMPO

LA GENESI STORICA

L’Ucraina è sempre stato un territorio oggetto di numerose invasioni da parte della Russia. Come la storia ci insegna, sia per la sua posizione geografica (vicinanza alla Russia), sia per il territorio della Crimea, di fatto appartenente all’Ucraina, ma giuridicamente occupato e annesso dalla Russia, l’Ucraina è sempre stato l’oggetto del desiderio della Russia. Infatti, a seguito della frammentazione in diversi principati nel XIII secolo e della devastazione creata dall’invasione mongola della Russia, l’unità territoriale crollò e l’area fu contesa, divisa e governata da diverse potenze, inclusa la Confederazione polacco – lituana, l’Impero ottomano e il Regno russo. Durante i secoli XVII e XVIII emerse e prosperò un etmanato cosacco, ma il suo territorio fu infine diviso tra la Polonia e l’Impero russo. A seguito della Rivoluzione russa, si costituì un movimento nazionale ucraino per l’auto – determinazione, e il 23 giugno 1917 venne fondata la Repubblica Popolare Ucraina. La Repubblica Socialista Sovietica Ucraina fu membro fondatore dell’Unione Sovietica nel 1922; la nazione riconquistò l’indipendenza nel 1991, a seguito della dissoluzione dell’URSS. Dunque, risulta piuttosto evidente quanto, da un punto di vista storico, fosse abbastanza prevedibile che la Russia, dopo secoli e secoli di avvenuta occupazione e annessione del territorio ucraino, avrebbe, dopo l’indipendenza dell’Ucraina, nuovamente tentato di ripristinare lo status quo.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Da un punto di vista politico, è possibile desumere che la posizione ricoperta dall’Ucraina, dopo l’acquisita indipendenza, ha fin dal primo momento costituito per il Presidente russo Putin una vera e propria minaccia. Una posizione, infatti, quella dell’Ucraina a metà strada tra la separazione ormai sempre più definitiva dalla Russia e una progressiva spinta verso l’Europa e verso l’Occidente. Per l’Ucraina questa dichiarata indipendenza ha costituito un vero e proprio traguardo, dopo secoli e secoli di continue invasioni da parte della Russia e, allo stesso tempo, continue rivoluzioni da parte dello Stato ucraino a voler ribadire la propria indipendenza. Risulta chiaro, dunque, come non sia possibile ad oggi, né da parte dei cittadini ucraini né da parte del Presidente ucraino Zelens’kyj, abbassare la testa di fronte all’ennesimo tentativo di occupazione da parte della Russia. Per non parlare, poi, dell’emancipazione che a partire dal 1991 ad oggi ha raggiunto l’Ucraina. Ad oggi, infatti, non ci sono dubbi sul fatto che l’Ucraina sia a tutti gli effetti uno Stato civile, occidentale, economicamente forte, e soprattutto uno Stato democratico. Tutto ciò che non è la Russia. Tutto ciò che la Russia vede come una minaccia. Peraltro, nel febbraio del 2019 è stata incluso nella Costituzione dell’Ucraina il percorso per l’adesione alla NATO e all’Unione Europea. L’Ucraina, in effetti, anche se giuridicamente non è ancora un Paese membro dell’Unione Europea, viene comunque considerato tale. Di fatto, è a tutti gli effetti un Paese europeo. Questo è stato possibile grazie al coraggio, alla forza rivoluzionaria che ha sempre caratterizzato lo Stato ucraino. La sua voglia di progredire politicamente ed economicamente, la scelta di indirizzarsi verso l’Occidente, il suo ruolo ricoperto all’interno della NATO, hanno reso l’Ucraina lo Stato che oggi vediamo, uno Stato indiscutibilmente e giuridicamente indipendente.

LA PREPOTENZA DI PUTIN

Tuttavia, nonostante la ormai acclarata e proclamata indipendenza dell’Ucraina, ciò non ha impedito al Presidente russo Putin di invadere e occupare lo Stato ucraino. Il Presidente Putin il quale ha sempre ricoperto tale posizione a partire dagli anni ’90 fino ad oggi. È stato eletto Presidente della Russia per ben 4 mandati consecutivi, nonostante la Costituzione russa vieti la possibilità di ricoprire lo stesso incarico per più di due volte consecutive. Ad oggi, Putin non ha nascosto i suoi intenti politici sia interni che esterni. Per quanto riguarda la politica interna, Putin ha sempre governato la Russia attraverso una vera e propria dittatura. Ciò lo si può desumere da una serie di azioni poste in essere dallo stesso Putin: prima di tutto, il modo attraverso il quale prende le sue decisioni, esclusivamente da solo, come se fosse un monarca assoluto; per non parlare dei numerosi omicidi e arresti eseguiti nei confronti di tutti i dissenzienti politici che hanno consentito la sua ascesa al potere; la totale lesione dei diritti e delle libertà dei cittadini russi, come quella di protestare o, semplicemente, criticare la politica del Presidente Putin; il clamoroso omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja, la quale era famosissima per il suo lavoro e le sue indagini investigative che avevano più volte messo in luce le azioni riprovevoli di Putin. Tutto questo veniva di volta in volta smentito da Putin, il quale, puntualmente, negava e mentiva di essere responsabile di tutto questo. Eppure, qualcuno ne è responsabile, soprattutto, laddove la politica di Putin ne usciva avvantaggiata. Per quanto riguarda la politica estera, Putin non è stato da meno. Non ha mai celato i suoi intenti espansionistici, quali quello di invadere la Crimea e l’Ucraina e, soprattutto, di ripristinare l’URSS. Tuttavia, nonostante la teatralità e il superare ogni limite imposto che hanno caratterizzato la politica di Putin, abbiamo chiuso gli occhi e abbiamo fatto finta di non vedere quello che era ormai chiaro da tempo e quello che sarebbe potuto accadere in Ucraina. Tutti i Paesi del mondo sono rimasti a guardare che l’Ucraina venisse, da un giorno all’altro, bombardata, violata, occupata, dilaniata. Ci siamo svegliati tutti una mattina e abbiamo appreso la notizia della tragica occupazione ucraina come un evento assolutamente imprevedibile. Invece, non è così.

LA NON REAZIONE DEL MONDO INTERO

Ciascuno Stato ha deciso di non intervenire militarmente affianco all’Ucraina. Ogni Paese del mondo, dopo aver sollecitato la scissione dell’Ucraina dalla Russia, ha scelto di non intervenire. Ogni Paese del mondo, dopo aver sostenuto il percorso dell’Ucraina verso l’Occidente, si è limitato a sanzionare la Russia. Soprattutto, e ancora più grave, ogni Stato membro dell’Unione Europea ha scelto di non intervenire militarmente a sostegno dell’Ucraina. Dopo che l’Unione Europea aveva fortemente spinto l’Ucraina verso la NATO e ad aprire una strada verso l’adesione all’UE, l’Unione Europea sceglie di non intervenire militarmente a sostegno di un altro futuro Stato membro. L’Unione Europea ha scelto, di fatto, di anteporre alla salvezza dell’umanità e della pace e sicurezza delle Nazioni, le proprie relazioni commerciali con la Russia. L’occupazione dell’Ucraina da parte della Russia era un evento prevedibile e, soprattutto, evitabile. Era assolutamente prevedibile che il Presidente russo Putin decidesse di invadere l’Ucraina. Ciò che è certo è che una Nazione così forte economicamente come la Russia, anche se isolata a dovere, è difficile che possa essere fermata solo da sanzioni, anche da quelle più restrittive. Dunque, diciamo che le sanzioni avrebbero potuto produrre degli effetti positivi solo nel caso in cui fossero state irrogate ex ante. A priori, infatti, si sarebbe dovuto intervenire per circoscrivere e regolamentare la potenza russa. Ad esempio, si sarebbe potuto intervenire, limitando la Russia, chiudendo ogni tipo di relazione commerciale che la legava al resto del mondo, impedendo in questo modo che la Russia potesse crescere in maniera sregolata come potenza mondiale.

Valentina Cicatiello

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