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LA VIOLENZA SILENTE

(Immagine di Freepik)

Donne, vittime e protettrici dei propri carnefici, vestono l’abito della violenza senza segni.

In Italia dal primo gennaio al 21 novembre 2023 sono state uccise 106 donne, la quasi totalità dei femminicidi è avvenuto in ambito familiare o affettivo. Numeri preceduti da 126 nel 2022, 119 nel 2021 e 116 nel 2020. Nomi, volti e vite spezzate da una violenza che appare ancora oggi senza fine, numeri a cui spesso non si fa più caso. Donne che hanno amato i propri aguzzini, vittime dell’altrui follia e della propria incapacità a proteggersi, nella consapevolezza spesso di essere vittime e protettori dei loro carnefici, giustificandone a volte anche la violenza agli occhi degli altri e di se stesse. La violenza ha un armadio pieno di vestiti, alcuni trasparenti, invisibili alla vista, quello della “violenza silente” è uno di questi. Stenti a percepirla, ma si insinua, dentro, lentamente, ti riempie pian piano fino a farti sentire colma ed incredula. Sì, incredula, perché quando te ne accorgi è troppo tardi e non riesci a darti pace. È diventata parte di te a tua insaputa. Ti chiedi come e quando sia successo, come hai fatto a non accorgertene. Ti ripeti: Ma dai, non può essere successo a me, non sono una stupida qualsiasi! Eppure ne sei devastata, quella violenza lenta e sottile è entrata silenziosamente senza far rumore, e tu l’hai accettata perché non lasciava tracce sul tuo corpo. Non avevi lividi a ricordarla, eppure prepotentemente ha cancellato chi sei. Ha preso il controllo del tuo più profondo sentire. La violenza, cara donna mia, non è solo quella che resta sulla pelle, no, è subdola, ti spegne senza far rumore. Centellinata sulla tua vita giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, insita nelle piccole cose, tanto da passare inosservata, ti copre e ti cancella. È fatta di gesti, di piccole parole, di sguardi che sminuiscono ogni tuo gesto, svalutando il tuo vivere. Una critica così lieve che non cogli, ma che resta ben impressa nel tuo più intimo sentire. E tu, pian piano, inizi ad essere quella, quella sbagliata. Pian piano ti convinci di non valere, perché se lo dice chi ami e dice di amarti, beh, sarà vero. Più te ne convinci, più diventa vero, ne sei certa, non la senti più come violenza, è parte di te, è la normalità della tua vita, tanto da pensare di essere fortunata che hai qualcuno ad indicarti la via giusta, a dirti cosa e come fare le cose. Vero, sei proprio fortunata. La violenza silente è questa, si erge a idolo, prende spazio, ti devasta, partorisce a tua insaputa una nuova te e tu la accogli grata. Care donne, non credete di esserne indenni, non abbassate la guardia, mai, perché quella violenza ti arriva alle spalle senza avviso, ascoltate quel piccolo campanellino nella vostra testa, quei piccoli attimi di tristezza, quelli che vi sembrano apparentemente sciocchezze ma che ti lasciano l’amaro in bocca. Fermatevi e chiedetevi sempre: merito davvero questo, perché e per cosa dovrei accettare questo compromesso. Non accontentatevi delle briciole, ma soprattutto amatevi più di chiunque altro e cercate la vostra felicità, fatene la priorità della vostra vita. Solo se avete rispetto, amore per voi stesse, potete riconoscere quella silente violenza e proteggervi, evitarla o spazzarla via come immondizia nella sua pattumiera. Il segreto è di circondarvi di chi vi ama senza volervi cambiare. Siate libere nella vita e nel pensiero, sempre, senza alcun compromesso. Chi vi ama non lascia segni sulla pelle, né sull’anima

Laura Russo

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