PREMESSA
Nella seduta del Consiglio Comunale del 30 Luglio 2015, l’Amministrazione dell’epoca acquisisce al patrimonio comunale alcuni beni immobili appartenenti al Demanio dello Stato.
Tra questi:
– EDIFICI SCUOLE INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA
– SEDE COMUNALE DI CAPACCIO SCALO
– EDIFICIO CHE OSPITA IL PSAUT
– STADIO MARIO VECCHIO
– DIVERSE AREE E TRATTI ARENILI IN LOCALITÀ LAURA
Tutti questi beni entrano a far parte in maniera definitiva del patrimonio della Città di Capaccio Paestum. La particolarità dell’operazione? A TITOLO GRATUITO.
Sempre la stessa Amministrazione ha realizzato, tra il 2012 e il 2017, tra le altre cose:
L’ATTUALE SEDE DELLA POLIZIA LOCALE (3 milioni di euro)
LA PISCINA COMUNALE A CAPACCIO SCALO (2,5 milioni di euro)
IL NUOVO CAMPO MARIO VECCHIO IN SINTETICO (600mila euro)
IL MARCIAPIEDI TRA PAESTUM E TORRE DI MARE (1 milione di euro)
LA METANIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE (25 milioni di euro).
Tutte queste cose sono state realizzate con finanziamenti esterni, Europei, Regionali e Statali, senza gravare di 1 euro sulle casse comunali e sulle tasche dei capaccesi.
LA POLITICA DEI MUTUI E IL BILANCIO CHE NON SI APPROVA
Fare questa premessa potrebbe apparire superfluo e propagandistico. Non siamo più in campagna elettorale. Lo sappiamo. Il popolo ha scelto Franco Alfieri nel 2019. Per l’appunto, però, è lecito ed opportuno approfondire ogni riflessione e fare dei confronti. Ebbene, l’Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum, guidata dal Sindaco Franco Alfieri, da due anni a questa parte, sta attuando e portando avanti interventi vari: opere pubbliche, acquisti di immobili privati, aumento esponenziale di personale sia all’interno dell’ente (in particolare Polizia Municipale) che nelle società partecipate. Il tutto finanziato o attraverso mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti oppure ricorrendo a risorse interne, quelle di un Bilancio Comunale redatto da veri equilibristi e che al momento fa registrare anche la non ancora pervenuta approvazione del Consuntivo, che tutt’ora stenta ad arrivare in Consiglio Comunale, con grave ritardo. I bene informati parlano di grosse difficoltà a far quadrare il cerchio. In particolare, le dolenti note riguardano, com’era largamente prevedibile, l’atavica questione dei residui attivi, ovvero quella enorme somma (circa 40milioni di euro) che il Comune di Capaccio Paestum vanta (o vanterebbe) per tasse e tributi non versati negli anni da cittadini, famiglie ed imprese. Una somma che l’Amministrazione Alfieri ha utilizzato a copertura della notevole mole di mutui effettuati in questi due anni. Oltre alla dubbia esigibilità di tali crediti, in parte deteriorati, i tecnici dell’Area Finanziaria del Comune di Capaccio Paestum hanno ricevuto anche una mezza doccia fredda sul piano normativo. La prima bozza di Bilancio da portare in Consiglio Comunale prevedeva la spalmatura su 15 anni di tali somme in entrata (residui attivi). Pare non sia possibile. Le norme impongono agli enti comunali un massimo di 5 anni. Questo il motivo, quindi, dell’attuale ritardo nella presentazione e nell’approvazione del Bilancio. Un particolare non da poco, che denota le enormi difficoltà finanziarie in cui versa il Comune di Capaccio Paestum in seguito ai mutui e ai debiti che gli interventi e le opere volute da Alfieri hanno generato.
ZONE 30 – LA STANGATA (for example)
In tutto questo, la soluzione che il Sindaco ha al momento messo in campo è quella già adottata in passato ad Agropoli e rivelatasi poi fallimentare. Mettere ulteriormente mano alle tasche dei cittadini attraverso il Codice della Strada, per esempio. Proprio in questi giorni, il territorio di Capaccio Paestum e le sue strade sono state disseminate di cartelli con limiti di velocità posti a 30kmh. Come è noto, negli ultimi tempi, i vigili urbani e le loro auto di ordinanza sono state fornite di sistemi mobili di rilevamento della velocità ad alta tecnologia. Si prospetta, quindi, un vero e proprio salasso nei confronti di cittadini e turisti, e non certo a vantaggio della sicurezza e dell’incolumità di automobilisti e pedoni. Che ci sia un limite di 30kmh nei centri abitati è ovvio, nonché già previsto dal Codice della Strada. Ma che si piazzino dei cartelli che tale limite di velocità lo impongono su viale della Repubblica nel lungo tratto che da Capaccio Scalo porta a Laura è, come diceva Fantozzi, una boiata pazzesca. In pratica, si istituiscono a Capaccio Paestum le zone 30 per colmare la mancanza di piste ciclabili in un comune che di recente ha avuto dalla Fiab il riconoscimento di Comune Ciclabile. In pratica, si vuole normare che le strade sono tutte spazi ciclabili in quanto zone 30. Spiace dirlo in questi termini, ma si sta scherzando con l’incolumità dei cittadini. Si faccia marcia indietro. Si prevedano invece nuove piste ciclabili e si mettano in sicurezza le poche esistenti. Le nostre sono per conformazione (lunghi rettilinei e troppi accessi laterali) strade tutte ad alta pericolosità. Non si finisca di complicarla. Numerose sono state, pertanto, le lamentele degli automobilisti che, a giusta ragione, obiettano come sia pressoché impossibile (e soprattutto pericoloso) tenere un’andatura di 30 kmh su quel tratto di strada. “Chiaramente – afferma sui social un cittadino – 30kmh vanno benissimo su via Italia, via Magna Graecia, essendo percorsi centralissimi con abitati/commerciali e con notevole affluenza e attraversamenti pedonali. Ma su viale della Repubblica 30kmh creano fila inutile, traffico e persino tamponamenti”. Insomma, secondo molti, trattasi di una vera e propria “tagliola per fare cassa”. E non sarà l’unica.
Carmine Caramante
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