I morti vanno lasciati in pace, soprattutto quando il loro corpo finisce sull’asfalto dopo un colpo di pistola. Soprattutto quando a restare a terra è un uomo delle istituzioni come Angelo Vassallo, la cui storia parla da sola e non ha bisogno di essere ulteriormente ricordata. Sono passati più di dieci anni da quel 5 settembre 2010, eppure si continua a speculare su questa figura politica la cui eliminazione fisica non ha avuto ancora alcun colpevole a processo. Le parole sono importanti, e chi fa politica o chi rappresenta le istituzioni deve pesarle bene. L’uscita di Adamo Coppola, Sindaco di Agropoli, fatta in Consiglio Comunale, non è degna di alcun luogo o contesto. E non è la prima volta che da questo “entourage” politico-amministrativo arrivano uscite infauste, come quella del 2019 di Franco Alfieri che, in piena campagna elettorale per le Comunali di Capaccio Paestum, nel rispondere pubblicamente alle polemiche di Dario Vassallo, fratello di Angelo, disse: “Io mi auguro che si faccia luce sulla verità, ma tu non sei Sergio Mattarella”. Un’affermazione che, analizzata dal punto di vista del significante e del significato è, allo stesso modo, non degna.
LE FRASI DI COPPOLA SU ANGELO VASSALLO
Nell’ultimo Consiglio Comunale, nel rispondere ad una interrogazione del consigliere comunale Gisella Botticchio che chiedeva di intitolare una strada della città di Agropoli al compianto Angelo Vassallo, Adamo Coppola, Sindaco di Agropoli, ha bocciato la richiesta ed ha affermato che la storia politica di Angelo Vassallo non sia stata “tutta rosa e fiori”. “Mi sono trovato a conoscere Angelo Vassallo – ha detto Coppola – quando ero appena entrato in politica, lui era già navigato. L’ho incontrato nel Corisa4. Gestiva gli equilibri politici del Consorzio. Il Corisa4 è stato il più grande carrozzone politico ed economico della Provincia. Ancora oggi ci sono buchi spaventosi da mettere a posto che metterebbero in ginocchio la Regione Campania”. Ovviamente, considerata l’inopportunità delle affermazioni, la levata di scudi in difesa del compianto Angelo Vassallo, e contro il primo cittadino Adamo Coppola, non si è fatta giustamente attendere.
LA RISPOSTA DI SIMONE VALIANTE
Il già deputato del Pd Simone Valiante, dal suo profilo Facebook ha risposto: “Ho letto le dichiarazioni del sindaco di Agropoli Adamo Coppola che, nel corso del consiglio comunale pare abbia definito Angelo Vassallo come colui che gestiva gli equilibri del Corisa4, uno dei più grandi carrozzoni della Campania, per conto di Antonio Valiante, in sintesi nemici entrambi di Agropoli. Se fosse vero, sono veramente stravolto ed inorridito per questo linguaggio che tra l’altro riguarda due persone che non ci sono più e che fino a prova contraria hanno fatto la storia di questa terra. Sono inorridito perché mi sembra, tra l’altro, di aver conosciuto un’altra persona, Adamo, in quelle poche occasioni nelle quali i nostri scambi di opinioni sono stati sempre cordiali. Mi sembra opportuno ricordare, tra l’altro, che né mio padre né Angelo Vassallo hanno mai gestito consorzi di rifiuti, tanto più carrozzoni, semmai mio padre ha gestito una USL che divenne la prima d’Italia per efficienza amministrativa, nell’epoca non dei tagli ma della spesa pubblica. Mio padre ha aperto da amministratore regionale e non chiuso l’ospedale di Agropoli, in un’epoca diversa, invece, quella dei tagli violenti alla sanità in tutto il Paese, come abbiamo di recente discusso con lo stesso Adamo, che in presenza del suo vice sindaco, qualche mese fa, ha riconosciuto che quella è stata una stagione inutilmente violenta ed aggressiva. Nel tentativo di combattere quella politica di tagli, inoltre, mio padre progettò per Agropoli il polo oncologico che sarebbe stato il vero futuro della sanità agropolese e di tutto il sud della provincia. Progetto che venne definito inutile proprio da amministratori come Adamo, forse per mancanza di esperienza o poca visione in alcuni casi”.
DARIO VASSALLO CHIEDE L’INTERVENTO DEL PD
La Fondazione Angelo Vassallo, tramite il presidente, Dario Vassallo, fratello di Angelo, ha chiesto finanche l’intervento dell’Antimafia e si è rivolto agli esponenti del Pd: “Cari dirigenti del Partito Democratico, insegnate a questo vostro iscritto, vestito da Sindaco di Agropoli, che in politica il termine nemico non esiste. Costui è indagato per voto di scambio insieme al vostro Franco Alfieri. È incredibile che nella terra del Sindaco Pescatore egli debba essere difeso nobilmente dagli esponenti della Lega e dai politici e amministratori appartenenti a Fratelli d’Italia”.
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