Presentato il 12 maggio scorso in Sala Erica a Capaccio Paestum, acquistabile on line su Amazon, il libro di poesia “Frammenti d’Identità” (Aletti Editore) della dottoressa capaccese Simona Elia è un bel libro da leggere e regalare. Le sue poesie sono ricche di pathos e suscitano un’introspezione personale e una riflessione sui valori veri della vita.
Una poesia su Paestum che fa parte del libro.
Pesto
-Paestum-
E i campi di papaveri
languidi
nel vento morbido
e rosso del tramonto.
La notte d’estate è
ingorda di luci.
Una mattanza di stelle
cadenti la volta.
Giocando a rincorrersi,
freschi ai piedi,
solo calzari d’erba.
Grani di Hera,
fecondo suggello
a giuramenti antichi
di-amanti.
Peccato catturare le
lucciole nei bicchieri,
ma quanta luce tra le
mani!
Qui il tempo s’impietra
di sfrontata maestà.
Poggia su audaci
colonnati
il cristallo nero del
cielo.
Mani larghe di capitelli
-balaustra per gli Dei-
badano che nessun
astro
si scheggi loro
addosso.
Che siano gli Achei
queste sagome lente
-cadenzati i passi-
con le loro vesti
antiche
lungo la cinta delle mura?
Ogni notte, a Pesto,
ribattezza nel Salso
lo sciabordio buio e
lento
delle acque di pietra
colui che la sua tomba
elesse a dimora.
Terra antica, sacra di
tuffi
e salti mortali.
Senza avvitamento.