Lasciamo fare, poi provvederemo, lasciamo stare le cose come stanno, io non la penso come te. In Germania già si parla di passaporto vaccinale e test fatti a casa. In Italia assistiamo alla movida di centinaia di ragazzi e ragazze, abituati a bere che affollano di sera i Navigli per poi concludere con le risse; i tifosi scendono in massa per le strade prima e dopo la partita per tornare a casa a migliaia. E nessuno protesta. Dove occorre sorveglianza e intervento si gioca allo scarica barile e ai commenti, perdendo tempo prezioso, così i governatori di regione. Lo sforzo di massa non sappiamo cos’è, i controlli sono inesistenti, assenti, laddove sono intervenuti si sono rivelati tardivi, le discussioni dei giornalisti un frastuono dissonante. Il rischio è una cecità sociale e territoriale, un’incapacità di riflettere per il futuro. Ci conviveremo per alcuni anni con queste epidemie da Covid, oggi è urgente pensare ad una struttura stabile per gli eventi da utilizzare nel momento in cui bisogna vaccinare e monitorare i cittadini, una struttura polifunzionale e con pannelli che permettano di aprire e chiudere gli ambienti all’occorrenza. Non sarebbe la prima cosa da chiedere all’Europa che si sta preparando a finanziare i progetti da realizzare? Il nostro territorio presenta molti grandi edifici abbandonati, luoghi che andrebbero ripristinati al loro stato naturale e tanti abbozzi di progetti approvati e poi dismessi ancora in piedi. A Capaccio Paestum, dobbiamo urgentemente iniziare ad avere una memoria politica ma soprattutto storica e sociale. Stiamo diventando un paese assopito e frammentato. Serve Impegnarsi a testimoniare una responsabilità singola e collettiva del miglioramento di ogni spazio in cui viviamo. Essere responsabili vuol dire un grande cambiamento di mentalità. Impegnarsi perché il futuro non piombi improvvisamente e ci trovi impreparati. Perché il tempo è prezioso, il tempo è galantuomo e infondo appartiene a Dio, che l’uomo lo voglia o no.
Maria Donatina De Rinaldis