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LONGO FA IL BILANCIO DI 4 ANNI DI ALFIERI

Il consigliere comunale dottor Franco Longo (nella foto), rivolgendosi direttamente al Sindaco Alfieri, alla Giunta e alla maggioranza consiliare, ha tracciato il bilancio di questi primi 4 anni (2019-2023) di Amministrazione.

LA PREMESSA

Nel 2019, in campagna elettorale, lei Sindaco, promise che il Comune avrebbe ottenuto finanziamenti europei, statali e regionali per tutte le opere in programma, soprattutto per quelle più roboanti. Niente di tutto questo. Solo mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti a pioggia, un’esposizione futura per le casse comunali di oltre 40milioni di euro che graverà sulla testa dei cittadini per i prossimi 20 anni e più. Già da questo primo elemento, messo in relazione con la gravissima situazione finanziaria dell’Ente, certificata anche dai Revisori dei Conti che hanno evidenziato nell’ultimo Bilancio approvato criticità e pericoli poiché tutto poggia su circa 30milioni di residui attivi di dubbia esigibilità, potremmo definire questi quasi 4 anni di Amministrazione come disastrosi. Ma non possiamo fermarci solo a questo, purtroppo. Poiché troppe e tante sono le cose negative da evidenziare e da passare in rassegna.

NESSUNA PRIORITÀ ALLE COSE CHE REALMENTE SERVONO AI CITTADINI

Un’Amministrazione seria avrebbe messo al primo posto del suo corso la risoluzione della messa in sicurezza del Fiume Sele che, nei giorni scorsi, ha nuovamente inondato mezzo territorio con danni ingenti a cittadini e imprese. Ebbene, Sindaco, il 18 febbraio 2021, lei disse che era tutto sotto controllo. Da allora sono passati due anni. Due anni persi tra annunci di megaprogetti e chiacchiere elettorali. Ma il Sele ha ancora una volta allagato mezzo territorio. Sindaco, ci dica per favore dove è finito il progetto di “Regolarizzazione confluenza fiumi Sele, Calore Lucano – Adeguamento e sistemazione degli argini esistenti sul fiume Sele”. Costo dell’intervento euro 21milioni circa, approvato nel 2017 dalla Giunta Voza e sul quale lei nel 2019 annunciò che sarebbe stata la Regione Campania a finanziare con due stralci da 10milioni di euro ciascuno. Da allora, non si sa più nulla. Ma i cittadini di Gromola, Ponte Barizzo e delle zone alluvionate non possono più attendere con le pacche nell’acqua. Il Sele doveva essere una priorità, così come la Sede ASL, la nuova caserma dei carabinieri, il sottopasso di Paestum, gli interventi sulle scuole, la viabilità. Tutte le cose che realmente interessano la collettività sono state tralasciate. Si ci è invece concentrati su situazioni tipo il Tabacchificio e il Cinema, opere che hanno soddisfatto il suo narcisismo politico, sulle quali c’è tanto da dire e da scrivere e che, a conti fatti, finora, avvantaggiano solo i privati, ex proprietari degli immobili. Senza ironia da parte mia, mi chiedo e le chiedo quando lei e la sua Amministrazione riuscirete a fare qualcosa nella quale realmente il Comune di Capaccio Paestum e i suoi cittadini non ci debbano andare a rimettere.

LE OPERE INCOMPIUTE E I LAVORI BLOCCATI PER ERRORI AMMINISTRATIVI

Questi suoi quasi quattro anni da Sindaco non sono stati soltanto disastrosi e dispendiosi, come abbiamo già detto. A questi due aggettivi, ne va aggiunto un terzo: incompiuti. Ovvero, caratterizzati da opere ed interventi che hanno visto un inizio, benché gravati da errori burocratici e procedurali che hanno generato finanche il blocco e la censura degli organi competenti, e che al momento sono fermi.  Incresciosa è la situazione dell’Asilo Nido al Rettifilo. Lavori ad un certo punto fermati, bloccati per mancanza di tutte le autorizzazioni normative, una cosa gravissima fatta da voi con una superficialità assurda. Ma come si fa ad iniziare un’opera pubblica senza tutti i pareri, senza l’approvazione e l’assenso sulla variante al Prg, senza aver espletato tutti i procedimenti? Si pensa forse che gli organi di controllo siano assenti? Proseguo nell’elenco di questa sequenza di fallimenti, con conseguente sperpero di denaro pubblico, con la vicenda delle sfere geodetiche. La scelta di collocarne una a Gromola e una a Licinella risale ormai a più di due anni fa. Tra progetti di riqualificazione delle aree, montaggio e robe varie sono stati previsti in totale oltre 400mila euro per le due installazioni. Ad oggi è clamorosa la situazione di Gromola, dove ancora dopo più di 24 mesi non si è provveduto ad installare la struttura poiché pare che i teli siano ormai talmente deteriorati da essere inutilizzabili. Ma si rende conto, Sindaco, con quanta superficialità lei e la sua Amministrazione sta bruciando inutilmente soldi pubblici senza ottenere nulla. Vogliamo parlare dei lavori e degli interventi in via Magna Graecia. Un progetto su cui altri hanno ottenuto i finanziamenti ma che sotto di voi è stato eseguito. Ben 6 milioni di euro per 6 km. Insomma, per 1 milione di euro a chilometro, ci si aspetta un gingillo di estetica e funzionalità. Invece, alla prima pioggia abbondante, ci si è ritrovati in piscina. Poi il Lumgomare, o meglio il Lungolidi. Voi pensate che sia il fiore all’occhiello di questa Amministrazione. In realtà, è l’emblema del vostro fallimento. Perché? Non tanto per il fatto di essere ancora incompleto, ma poiché non ha risolto le due questioni cardine che bisognava affrontare. Viabilità e parcheggi. Questi che rappresentano i due aspetti chiave per la nuova e finalmente sostenibile fruizione della spiaggia e del mare restano due problemi non risolti, nonostante i mutui sostenuti e i soldi spesi ed ancora da spendere. Arrivare in spiaggia d’estate è diventato impossibile. E, sinceramente, non ho capito cosa si sta facendo adesso con questo ingente taglio di alberi nelle zone della fascia pinetata. State molto attenti, perché rischiate di dover rendere conto di un altro scempio ai danni del territorio. E state molte vigili, lo dico ai colleghi consiglieri di maggioranza, su questa continua e scriteriata acquisizione da parte del Comune di immobili su cui non vi è nessuna pubblica utilità. La Corte dei Conti è lenta, ma arriva sempre.

IL NON ESSERE CAPACCESE SI STA FACENDO SENTIRE

Sindaco, lei non vive a Capaccio Paestum, non paga le tasse a Capaccio Paestum e quindi vive questo Comune come un corpo esterno che le dinamiche politiche ed elettorali hanno insediato come primo cittadino. Per queste ragioni, lei da 4 anni tratta il Comune di Capaccio Paestum come un suo bancomat elettorale. Ne sono prova i soldi versati all’Unione dei Comuni, la partecipazione e le attività che Capaccio Paestum subisce per via di questo fantomatico Ente sovracomunale che non porta alcuna utilità ai suoi amministrati che, le ricordo, sono i cittadini di Capaccio Paestum, gli unici che lo hanno eletto come Sindaco. Le altre cariche che lei ricopre sono frutto esclusivo di manovre politiche e non del voto popolare degli elettori. Nessuna utilità ai cittadini di Capaccio Paestum e alle Associazioni del nostro comune portano i continui contributi che vengono dalla sua Giunta elargiti ad associazioni agropolesi o cilentane. E, soprattutto, caro Sindaco, e vengo alla questione più grave, basta, diciamo per una volta basta a questo stillicidio di assunzioni per dipendenti e tecnici di altri Comuni cilentani che arrivano nel nostro Ente a fare i dirigenti e gli istruttori. Questo Comune non è il suo personale Ufficio di Collocamento.

IL GIUDIZIO FINALE

Mi fermo, potrei continuare con tante altre questioni che mi riservo di affrontare in futuro. Concludo, Sindaco, dicendole che, se ci fosse una pagella da doverle assegnare per questi primi 4 anni di sua Amministrazione, il voto finale sarebbe sicuramente negativo. E se ne renderanno conto molto presto tutti i cittadini capaccesi, quando avranno contezza definitiva dei debiti e dei disastri che il suo passaggio lascerà al Comune di Capaccio Paestum.

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