La nuova sede del Museo è in via Porta Sirena a Paestum, in un immobile messo a disposizione dall’architetto Carmine Voza.
Ha ripreso vita, è proprio il caso di dirlo, il MMMAC, il Museo di Materiali Minimi di Arte Contemporanea che, da oggi, allargherà l’offerta del territorio ad un pubblico solitamente silenzioso ma ben radicato, quello dell’arte contemporanea. Gillo Dorfles, il dormiente di Paladino, i lavori di Alberto Burri, la mostra del tuffatore e altri artisti contemporanei, capeggiavano al vernissage di ieri, in uno stabile delizioso e affascinante nel suo mostrarsi la casa ideale per questa visione di Nuvola Lista, mantenendo il suo aspetto rurale, messo a disposizione dall’architetto Carmine Voza. Presenti le autorità comunali insieme e imprenditori del territorio, che hanno subito apprezzato e mostrato grande interesse verso questa avventura appena intrapresa.
Proprio Nuvola Lista, che si è spesa dal primo mattone, circa un anno fa, all’ultimo chiodo dell’ultimo quadro affisso ci dice la sua: “In verità questo Museo era già esistente e poi, per varie vicissitudini, ha dovuto chiudere. È passato molto tempo e non la vedo come una sorta di rivincita, ma solo come una nuova opportunità. Il cosiddetto turismo dell’arte contemporanea esiste ed io ne sono una rappresentante ideale. Viaggio e vedo mostre laddove posso, ma come me ce ne sono tanti. Non una rivalsa quindi, ma il tempo giusto, forse il destino che doveva compiersi oggi, qui, in questo luogo magico”. Nucleo centrale del museo saranno, appunto, i materiali minimi di arte contemporanea. Non a caso è stato scelto questo nome. E ce lo spiega la stessa Nuvola Lista: “Quello che i visitatori dovranno aspettarsi è l’esposizione di questi materiali minimi, abbiamo scelto il nome in base a questa idea. Gillo Dorfles sosteneva che i materiali minimi, ossia il primo bozzetto, lo schizzo, siano l’idea pura dell’artista,l’intuizione primaria che potesse addirittura essere più importante dell’opera finale. Un concetto che abbiamo sposato totalmente. È stato un grande lavoro, molto stressante, curare i particolari, immaginarli mentre vedevi solo un casolare, bellissimo, ma ancora di là da venire, mi ha fatto provare delle sensazioni intense. Io avvertivo una presenza mentre guardavo l’evoluzione di tutto, quella presenza che poi si è materializzata oggi, ma non ci fermeremo di certo qui. Abbiamo già in programma due mostre di artisti di fama internazionale, di cui non posso fare i nomi, e tante altre cose che avverranno nel tempo. Anche il connubio col Parco Archeologico mi affascina molto. Abbiamo il Nostro Cavallo di Mimmo Paladino già installato e credo che questa sinergia che si verrà a creare darà forza a tutto quello che verrà da oggi in avanti. Paestum sarà ancora più magica”.
La difficoltà di creare dal nulla un qualcosa a cui, sinceramente, il territorio non era abituato, moltiplica i meriti. Crederci, insistere, superare gli intoppi, un ritardo, il classico inconveniente. Avere coraggio e forza di volontà, esponendo al territorio un’offerta diversa e mai vista. Ecco, questo ha fatto Nuvola Lista.
A cura di Carlo Marrazza