Il Museo Archeologico Provinciale, istituito nel 1927 e allestito dal 1964 nel complesso storico di San Benedetto, è gestito dalla Provincia di Salerno. All’interno è conservata una ricchissima documentazione dell’intero comprensorio, dalla preistoria al tardoantico.
Nella notte del 10 giugno scorso, il Museo Archeologico Provinciale, sito nel cuore di Salerno, in via San Benedetto, si è trasformato in una discoteca. Qualcuno ha cercato di chiedere spiegazioni di tutto quel trambusto ma inutilmente, la risposta è stata unanime: abbiamo il permesso della Provincia. La scena, che si è presentata agli occhi di chi è accorso in piena notte per capire cosa stava succedendo, era la seguente: il cancello del museo spalancato, un centinaio di giovani che affollano il patio del sacro edificio che fu fortezza longobarda, musica disco e chiacchiere. Un’inchiesta amministrativa si impone subito. Il Presidente della Provincia Franco Alfieri deve fornire una risposta pubblica immediata. Chi è che non ha vigilato? O, peggio ancora, chi ha disposto a suo piacimento di un bene così prezioso? Ma ci rendiamo conto che un qualsiasi malintenzionato poteva agire indisturbato e forzare una qualsiasi vetrina del museo in cui sono custoditi ed esposti reperti preziosissimi? Ed è proprio a questi reperti, tanto preziosi quanto fragili, che è andato subito il pensiero degli archeologi, al serio pericolo che corrono se sottoposti a onde sonore e vibrazioni così intense.
Fonte: Gabriele Bojano “Corriere del Mezzogiorno”; Michelangelo Russo “Le Cronache”.