Il Consiglio di Stato ha deciso. Accolto il ricorso di Roberto Mutalipassi avverso la decisione del TAR Salerno che aveva ordinato il ritorno alle urne in 4 sezioni su 21 del Comune di Agropoli. Il Sindaco Mutalipassi, la Giunta e il Consiglio Comune restano definitivamente in carica. Si chiude così la querelle, durata oltre un anno e mezzo, innescata dal ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale presentato dal capogruppo di Liberi e Forti Raffaele Pesce che, all’indomani del voto del 12 giugno 2022, contestava incongruenze nelle operazioni di voto in diversi seggi.
LE MOTIVAZIONI DEL CONSIGLIO DI STATO
19 le pagine delle motivazioni della sentenza di merito, un articolato molto complesso ma che sostanzialmente può essere riassunto in modo abbastanza semplice. I giudici del Consiglio di Stato, così come quelli del TAR, hanno allo stesso modo rilevato la presenza di divergenze e incongruenze numeriche nei verbali delle operazioni di voto ma le stesse, è questo è il punto chiave per il quale il Consiglio di Stato ha ribaltato quanto disposto dal TAR, non sono sufficienti per giustificare l’annullamento delle operazioni elettorali. Per i giudici del Consiglio di Stato le discordanze sono di proporzioni numeriche tali da non comportare una modifica del risultato elettorale e non si accompagnano ad altre irregolarità in un contesto nel quale non trovi altra plausibile spiegazione che nella tenuta di comportamenti illeciti nel corso delle operazioni elettorali. Nel caso di specie, la deduzione delle predette violazioni formali non si accompagna ad altri elementi sintomatici dell’alterazione o della compressione della libera espressione del voto, mancando un principio di prova, in particolare, della possibilità che si sia fatto ricorso al meccanismo della c.d. scheda ballerina per alterare la genuinità dell’espressione del voto. Ne è corollario, per giurisprudenza costante e condivisa, che costituiscono irregolarità non sostanziali, inidonee a determinare la declaratoria di annullamento e rinnovazione delle operazioni elettorali secondo lo schema dell’illegittimità non invalidante, tutti i vizi nella compilazione dei verbali delle sezioni elettorali o da questi emergenti allorché non si denunci anche la concreta irregolarità nella conduzione delle operazioni di voto e in quanto da simili irregolarità non derivi alcun pregiudizio di livello garantistico o alcuna compressione della libera espressione del voto, tale da compromettere l’accertamento della reale volontà del corpo elettorale.
LA SITUAZIONE POLITICA AD AGROPOLI.
MUTALIPASSI SINDACO, FINO A QUANDO? INCOMBE IL NOME DI MILITE
Se da una parte il Consiglio di Stato con la sua determinazione ha garantito a Mutalipassi e alla sua Amministrazione il proprio universo temporale, l’attuale situazione politica non promette nulla di buono per il Sindaco eletto nel 2022. Il malcontento in città è lampante. Questo anno e mezzo di Giunta Mutalipassi è stato fortemente criticato dalla popolazione e da molti addetti ai lavori. I beni informati ritengono che, nonostante la prognosi favorevole del Consiglio di Stato, l’Amministrazione Mutalipassi abbia comunque vita breve. Pare che ormai anche Franco Alfieri non riponga più piena fiducia nell’operato dí Mutalipassi e che il Presidente della Provincia stia meditando un drastico cambiamento che potrebbe portare anche Agropoli alle urne il prossimo giugno in seguito ad uno scioglimento anticipato del Consiglio Comunale. Sempre i ben informati parlano di un Alfieri che abbia già indicato il candidato Sindaco e l’uomo che dovrebbe guidare il futuro di Agropoli nella persona dell’avvocato Antonio Milite, già in predicato nella passata tornata elettorale.
