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NON SOLO MADRI, NON SOLO DONNE

(Immagine di Maria Antonietta Sparano)

Mettiamoci d’accordo e iniziamo a cambiare le cose a partire da noi. Noi donne intendo, che dovremmo essere un po’ più irritate da tanto piattismo delle opinioni. Secondo la premier donna italiana Meloni e il suo profilo politico, ci vorrebbe più lavoro femminile e più figli, più Made in Italy e immigrati professionali da andare a prendere noi in Africa. Ora, abbiamo combattuto per creare l’Europa unico mercato, unico territorio, per dimenticarci le radici di un cristianesimo spirituale e storico sofferto, giunto ai nostri giorni dove gli ideali sono intercettati da uno spirito massonico e elitario nascosto, reduce di antichi sogni dell’aristocrazia di sangue blu passati ad una nobiltà borghese impastata nelle ragnatele, nel mondo sommerso del dio denaro, che uccide, corrompe, svende, portando la maschera del successo economico. L’Europa che è stata cosi brava con accordi francesi da demandare fabbriche e ricerche mediche in quel della Cina che oggi ha diramazioni mondiali, perfino in Africa;  a dipendere  fortemente dal grano e altro prodotto in Ucraina e dal gas prodotto in quel della ortodossa e oligarca Russia (che molti politici italiani avevano preso a ben volere perché spendaccioni nel Made in Italy) e che ha diramazioni armate mondiali, perfino in Africa. Mentre ad oggi la povera Ucraina aspetta, mentre viene distrutta dal gigante vicino, armato e imperialista entrato in casa, di poter entrare in Europa; mentre l’altro gigante, imperialista, comunista e armato punta golosamente a inglobarsi Taiwan. Infine, c’è quello Stato di Israele che non riesce ad essere riconosciuto perché il gigante islamico vuole che diventi Palestina, nome attribuito dai Romani nel 135 d. C., a quelle terre all’indomani della cacciata degli abitanti israeliani (giudei e galilei). Senza dimenticare che Istanbul islamica era la Costantinopoli cristiana d’Oriente che cadde nel feroce assalto turco del 29 maggio 1453. Per comprendere l’epoca qui in Italia, nel 1492 morì Lorenzo de’ Medici e nascevano i geni del Rinascimento artistico italiano: Leonardo morì nel 1519 a 67 anni, il giovane Raffaello l’anno successivo a 37 anni a Roma e nel 1564 muore l’anziano Michelangelo, a 89 anni traslato a Firenze. Si dimentica la nostra premier che le donne hanno diritto innanzitutto ad avere voce nelle comunità prima che nella società, diritto a poter esprimere le loro idee e le loro opinioni; quindi diritto ad una formazione cosciente e attuale, fatto di diritti sociali. Che le donne conoscono bene la storia e l’attualità, studiata grazie a Dio in scuole impegnate a creare la coscienza, l’anima, gli affetti e la cultura delle popolazioni. Hanno diritto ad una formazione che le tiene aggiornate sulle dinamiche pericolose sul globo terrestre in guerra, dove fondamentalismi religiosi, guerre civili, razzismo, fascismo e nazismo, nonché QAnon complottista americano dopo la mecca cinematografica di Scientology, determinano deplorevoli bolle in cui cadono i loro figli abbandonati alla società e ai social di un’umanità alla deriva, di popolazioni armate, disumane e che dopo aver distrutto la terra nella sua economia ora sognano stazioni spaziali costosissime. Allora ribadiamo concetti contro corrente veri come quelli messi in atto nella sua vita da Josè Alberto Mujica, detto Pepe, che dopo 15 anni di carcere, ha fondato il Movimento di partecipazione popolare e nel 2009 è stato eletto presidente. Sul percorso umano e politico di M. il regista E. Kusturica ha diretto nel 2018 il documentario biografico El Pepe. Una vida suprema (2018), presentato fuori concorso alla 75a edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Allora, cara premier, consiglierei alle donne in politica, di entrare nella realtà sociale ed empatica delle donne, riducendosi lo stipendio di donne in carriera, di concedersi altri figli e di poter esigere una realtà sociale dove la donna abbia il giusto spazio per stare con i suoi figli, di non dover demandare ad asili nido e baby sitter la gioia della crescita dei figli e della famiglia. Perché il problema è la mancanza di lavoro per tutti, dobbiamo investire e inventare nuovi mestieri, al giusto prezzo per vivere. Anche perché tra un po’ saranno due donne o due uomini che crescono un bambino preso dalla fabbrica della Scienza, perché ai bambini oggi basta raccontare le fiabe a lieto fine, dove le mostruosità vengono fatte passare per conquiste, la banalità della finzione. Forse basterebbe aumentare alla media europea gli stipendi degli uomini per poter vivere meglio in famiglia, aumentare l’assistenza sanitaria che non vede più chi non ha i soldi per curarsi volando da un centro all’altro a pagamento e soprattutto creare fabbriche e nuove case popolari anche per i migranti, dato che il Made in Italy non può mantenersi sulla gente e sui turisti che attendono le tante spiagge private e i tanti locali dove spendere quei pochi soldi per distrarsi, bere e ubriacarsi, seguendo l’esempio della moda che vuole i nostri figli privi di coscienza, assuefatti al mal di vivere che non fa che alimentare quel sottobosco di gente corrotta che vive per il denaro e uno stupido lusso che non serve a migliorare la nostra penisola, ora che si parla di finanziamenti e piani europei. Care donne abbiamo il dovere di prenderci cura dei figli non solo nostri, di essere mature e responsabili per dare il vero bene, essenziale, autentico, che non  ha prezzo in un mondo che persegue false ideologie e attivismi politici di parte. Noi siamo libere di cambiare a partire da noi, dal piccolo, le nostre realtà, dal basso e allora ai vertici politici, locali, nazionali e internazionali, si potrà parlare in maniera rappresentativa, senza proclami nostalgici e inutili. Facciamoci sentire, facciamo la differenza ma per piacere, rimanendo donne autentiche, bandendo narcisismi e mode, che ci riportano ad essere considerate ancora solo corpo…magari orgogliose di uccidere le figlie perché non portano il velo, il velo della schiavitù.

Maria De Rinaldis

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