Sindacato sul piede di guerra. Lavoratori stanchi dell’andazzo. La Sarim fa sapere che il 15 gennaio non pagherà gli stipendi se il Comune non salda l’enorme arretrato che ha con la ditta.
Come è noto, i lavoratori della Sarim sono a tutt’oggi colpiti dalla comunicazione da parte dell’azienda di difficoltà finanziarie causate dai mancati versamenti dei canoni mensili che il Comune di Capaccio Paestum deve alla ditta che svolge l’appalto di raccolta rifiuti sul territorio comunale. Questi mancati versamenti non consentono alla Sarim di pagare in modo puntuale gli stipendi ai dipendenti di Capaccio Paestum. Il Comune ha in corso un capitolato d’appalto di circa 6 milioni di euro annui alla Sarim, con rate da 500mila euro mensili. Stando a quanto trapela, la Sarim avanzerebbe una cifra assai consistente. La società ha comunicato al Sindacato Csa Fiadel Salerno Sud che, il prossimo 15 gennaio, non anticiperà gli stipendi ai lavoratori come fatto nei mesi precedenti perché impossibilitata a farlo di nuovo. La Fiadel Salerno Sud ha da settimane chiesto un incontro sia ai vertici del Comune di Capaccio Paestum che al management dell’azienda, ma nessuna risposta è pervenuta all’invito del sindacato. Il segretario generale della Csa Fiadel Salerno, Angelo Rispoli, segue il caso in prima linea insieme a Davide Sapere, responsabile della Csa Fiadel Salerno Sud: “Questa crisi finanziaria non solo continua a mettere a rischio la stabilità economica dei lavoratori, ma ha anche un impatto diretto sulle loro condizioni psicologiche e sul benessere delle loro famiglie. È un momento difficile, e la Csa Fiadel Salerno farà tutto il possibile per sostenere i lavoratori in questa fase complicata. Siamo pronti a proclamare lo stato d’agitazione”.