Solo 1500 al Pd a Capaccio Paestum. La gente sta palesando segni di disaffezione verso il Sindaco. Ad Alfieri serve un rilancio e uomini nuovi in giunta
Il Pd in Campania ha preso il 15.5%. Una debacle pressoché totale per il partito che ha eletto il governatore Vincenzo De Luca con un plebiscito del 69%. Il M5S conserva come nel 2018 il proprio feudo in Campania, in particolare nel napoletano e nel casertano, facendo quasi il pieno dei collegi uninominali. In Campania 2, in pratica nei collegi che riguardano da più vicino il nostro territorio, tutti e 3 i seggi in palio sono andati al centrodestra. Battuti severamente sia Bonavitacola che Cascone, i due pupilli e più stretti collaboratori di De Luca.
CAPACCIO PAESTUM
E Capaccio Paestum? Città amministrata da un big del Pd come Franco Alfieri? Male anche qui per il partito di Enrico Letta. Intorno ai 1500 voti su circa 9500 votanti. Un magro bottino per un Comune amministrato da tre anni dal leader cilentano del Partito Democratico. Un avviso di sfratto dei capaccesi per il Sindaco Alfieri? Forse è esagerato dirlo, ma certamente la constatazione da fare (considerati anche i risultati delle Regionali 2020 a Capaccio Paestum e, in particolare, il risultato del candidato Nino Savastano su cui Alfieri si spese in campagna elettorale) è che, allorquando il Sindaco di Capaccio Paestum si espone per cercare di raccogliere consensi per il Pd e i suoi colleghi di partito, il tutto si risolve in un flop. Quindi, crediamo che, a questo punto, Vincenzo De Luca debba quantomeno chiedergli scusa e ritirare la definizione di “campione delle clientele con tanto di fritture di pesce” che gli appioppò pubblicamente qualche anno fa. Resta comunque a Capaccio Paestum la magra figura del Sindaco in queste Elezioni Politiche 2022. Come detto, seppur non si tratta di una solenne bocciatura, i cittadini di Capaccio Paestum hanno scelto di non seguire il Sindaco. Già le manifestazioni pre elettorali delle scorse settimane avevano fatto presagire uno scarso consenso vista la poca partecipazione. Un campanello d’allarme insomma, che Alfieri dovrà cogliere. Probabilmente, le politiche e le scelte dell’Amministrazione Alfieri hanno esaurito l’entusiasmo iniziale, la gente si sta a poco a poco allontanando dalla compagine amministrativa che andrebbe dopo tre anni sicuramente rinnovata con cambiamenti sostanziali in giunta che potrebbero portare nuova linfa. Nell’occhio del ciclone la situazione complicata del Bilancio dovuta ai tanti mutui accesi e la lievitazione delle spese. Non ha convinto appieno il lungomare, così come la scarsa attenzione all’ambiente. Inoltre, le incompiute (Cinema, Asilo al Rettifilo e Sottopasso) da troppo tempo sono là ad aspettare e, nonostante il forse imminente avvio dei lavori, hanno palesato un grave ritardo nelle procedure e alcune retromarce che passeranno alla storia. Ma attenzione. Come detto, seppur trattasi di una non bella figura, non è detto che il Sindaco Alfieri non ne esca più forte di prima. Con un rilancio, appunto. Con uomini diversi in giunta e con iniziative che potranno far tornare un nuovo entusiasmo. Del resto, i cittadini e l’elettorato dimostrano costantemente di essere liquidi e fluttuanti. In Campania, gli stessi elettori che votano alle Politiche M5S e Fdi, alle Regionali scelgono in massa Vincenzo De Luca. A Capaccio Paestum, i 4000 cittadini che hanno votato per il Centrodestra premiando la Meloni, alle Comunali scelsero Franco Alfieri.
Carmine Caramante