Il Sindaco Alfieri promuove tavoli tecnici su reflui e nitrati. Ma nessuno gli ricorda che è stato per 3 anni il delegato regionale di De Luca all’Agricoltura, senza avere alcun risultato.
“Abbiamo fatto un tavolo tecnico”. Questo vanno dicendo in giro il Sindaco Alfieri e gli amministratori comunali a chi chiede risposte sul problema dei reflui zootecnici e delle conseguenti problematiche ambientali legate agli scarichi di nitrati. Una questione fondamentale per il nostro territorio che necessita una soluzione richiesta da allevatori ed agricoltori e da imprenditori turistici e balneari che non vogliono più assistere agli scempi che finiscono sulle pagine dei giornali e danneggiano l’immagine e la vocazione turistica di Capaccio Paestum.
Il fallimento di Franco Alfieri da delegato Regionale all’Agricoltura (2016-2019)
Franco Alfieri, attuale Sindaco di Capaccio Paestum, dal febbraio 2016 al luglio 2019, ha avuto il ruolo di delegato all’Agricoltura della Regione Campania. Vi è quindi un problema di fondo, che si sarebbero dovuti porre tutti gli interlocutori convocati alla riunione. Colui che ha convocato e diretto il convivio è la stessa persona che il problema doveva risolverlo quando ne aveva il ruolo e gli strumenti, quando era stato delegato dal Governatore De Luca a predisporre azioni normative adeguate a venire incontro alle esigenze degli allevatori e del settore lattiero caseario. Chi era presente a quel “tavolo tecnico” doveva chiedere al Sindaco Alfieri cosa ha fatto nei 3 anni (dal 2016 al 2019) nei quali ha ricoperto l’incarico di delegato regionale all’Agricoltura. La risposta, se sincera, sarebbe stata telegrafica. “Niente”. Il nulla assoluto. E, oggi, solo perché opinione pubblica locale, associazioni e media rincorrono questo argomento in conseguenza di recenti e incresciosi avvenimenti, il Sindaco Alfieri si erge di nuovo spudoratamente a risolutore della questione, dimenticandosi che per tre anni alla Regione non è riuscito a condurre in porto nessuna nuova norma o azione che potesse dare qualche risposta positiva. Ormai, il Sindaco di Capaccio Paestum gioca sulla memoria corta della gente. Convegni, protocolli, proposte. Tutto è già rimasto lettera morta quando aveva la delega regionale, figuriamoci adesso che è “solo” un Sindaco. Per pietas cristiana, tralasciamo di approfondire anche che, sotto la delega regionale del nostro Sindaco, si sono anche persi per strada i bandi del PSR, su cui tanti giovani imprenditori agricoli campani, salernitani e cilentani avevano fatto affidamento.
Le nuove norme per gli allevatori imposte dall’Unione Europea e le difficoltà di attuazione
E intanto, come da delibera di Giunta Regionale n. 585 del 16 dicembre 2020 della Direzione generale delle Politiche agricole, alimentari e forestali e della Direzione generale della Difesa del suolo e dell’ecosistema, pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale n. 247 del 21 dicembre 2020, in Campania è imminente l’entrata in vigore delle norme europee in merito ai nuovi limiti di utilizzazione agronomica e spandimento di effluenti di allevamento, acque reflue e digestati. Il tutto in adeguamento al “Programma europeo d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola”, sul quale l’Italia è da tempo inadempiente e in procedura di infrazione. Le nuove norme fissano gradualmente il passaggio a spandimenti equivalenti a non più di 170 chilogrammi di azoto per ettaro per anno. Per i primi due anni di applicazione del Programma d’azione nelle aree designate per la prima volta come “zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola”, le dosi di applicazione non dovranno in ogni caso determinare un apporto superiore a 210 kg di azoto per ettaro per anno. Una situazione che si presenta al momento di difficile attuazione e gestione per le tante aziende agricole e per gli allevamenti, con conseguente crescente preoccupazione per tutto ciò che queste difficoltà potranno determinare.
Carmine Caramante