Sarà “inaugurato” il prossimo 22 aprile il nuovo ospedale di comunità di Roccadaspide. Per la cerimonia di taglio del nastro, annunciata la partecipazione di istituzioni regionali, provinciali e locali. Messa così, appare qualcosa di normale, niente di più o niente di meno dei soliti eventi autoreferenziali che la politica si riserva. Ma, il paradosso è che più che l’inaugurazione di una nuova struttura ospedaliera trattasi del declassamento di un ospedale che esiste da decenni, quello di Roccadaspide che, dal 22 aprile prossimo, smetterà di essere un ospedale.
CHE COS’È UN OSPEDALE DI COMUNITÀ?
L’Ospedale di Comunità è una struttura sanitaria di ricovero della rete di assistenza territoriale che svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Possono accedere all’Ospedale di Comunità solo pazienti post-acuti o cronici riacutizzati con basso margine di imprevedibilità e/o instabilità clinica; solitamente adulti/anziani con profilo SVAMA superiore a 2 e necessità variabili di cure sanitarie. Pertanto, se Agropoli è ormai da tempo un ospedale fantasma, anche Roccadaspide si appresta a diventarlo. Si smantella, quindi, un altro baluardo della sanità presente nella nostra zona e, questa volta, lo si farà con tanto di cerimonia inaugurale e passerella di politici.
SIAMO IN BALIA DEL NULLA
Tra liste di attesa lunghissime, prestazioni diagnostiche a pagamento per 25 giorni al mese e una edilizia sanitaria pubblica fatiscente e non adeguata, continuiamo ad assistere alla distruzione della sanità pubblica dalle nostre parti. Agropoli già ospedale fantasma, ora la degradazione ad “Ospedale di Comunità” del nosocomio di Roccadaspide. Il deficit di ambulanze rianimative e di medici a bordo per tutta l’area cilentana, il depotenziamento dei Psaut (Guardia Medica) in tutta la zona. Siamo in balia di una politica politicante che non sa programmare, non sa utilizzare le risorse di cui dispone e che non riesce a riconoscere quali siano per un territorio e per i cittadini le reali priorità. I responsabili sono ben noti, una filiera istituzionale che dalla Regione passa per la Provincia di Salerno, l’ASL e i Comuni. La soluzione: mandare a casa tutti e farlo molto presto.