Con un autentico blitz, una sorta di rastrellamento ed esecuzione sommaria, sono stati uccisi e fatti scomparire i pini di Santa Venere, quelli che da oltre 70 anni erano presenti dalla Ex Cirio fino al semaforo di fronte al Bar Siano. Ancora una volta, i nemici dell’Amministrazione Comunale di Franco Alfieri sono gli alberi. Dopo migliaia e migliaia di alberi abbattuti sulla fascia pinetata, la strage degli eucalipti lungo Viale della Repubblica e il Chiorbo, anche per Santa Venere è stata una mattanza.
STREPPONI AL POSTO DEGLI STORICI PINI
L’intervento di abbattimento degli alberi, motivato e giustificato da un presunto intralcio al manto stradale, è stato contestualmente seguito da una piantumazione di platani, o meglio di un qualcosa che, fra molti anni, sarà un platano ma che attualmente è solo un minimale residuo di fusto. Una scelta, oltre che immorale e contro natura, che va a depauperare il patrimonio arboreo comunale, che rappresenta non solo un valore ambientale e paesaggistico ma anche economico per l’ente stesso. Eppure, erano stati gli stessi residenti di Santa Venere a dare un messaggio chiaro. Cartelli su ognuno dei 71 pini che hanno fatto parlare direttamente gli alberi con la loro voce, la voce della natura che si ribella allo scempio con proposizioni motivate e emozionali. Ma, ormai, per questo Sindaco la storia locale è diventata un orpello, e l’identità dei luoghi un disvalore.
GIOVANNI LICINIO AVEVA PRESENTATO AL COMUNE UNA SOLUZIONE DIVERSA
L’avvocato Giovanni Licinio, tra i promotori del gruppo politico Insieme 2024, sulla questione aveva elaborato una proposta alternativa per evitare l’abbattimento degli alberi: “Le soluzioni tecniche per evitare che le radici potessero creare problemi al transito veicolare c’erano. Il problema delle radici degli alberi sui marciapiedi e sul manto stradale lo si poteva affrontare con la creazione di un marciapiedi con massicciata protetta da teli anti-radice, con utilizzo di ghiaia lavata al di sotto della pavimentazione con particelle di sezione 12-25 mm. Una elevata porosità scoraggia l’intrusione delle radici che possono assorbire aria, acqua e sostanze nutritive. Il pacchetto stradale drenante, strato di finitura più sottofondo, crea le condizioni ottimali per lo sviluppo e la vita della pianta, risolvendo in modo definitivo il problema rappresentato dalle radici. La pavimentazione e relativo sottofondo, proprio perché altamente drenanti, permettono il passaggio di acqua e ossigeno creando tutti i presupposti per consentire alla pianta la normale sopravvivenza senza che avvenga il fenomeno di risalita delle radici nel disperato tentativo dell’albero di riappropriarsi del suo spazio vitale per respirare e intercettare acqua. Dunque, le soluzioni alternative al taglio dei pini ci sono, ma bisogna saperle applicare”.