Il 6 marzo a Paestum abbiamo protestato contro le violenze dei respingimenti degli immigrati presso le frontiere sloveno-croate. I promotori dell’iniziativa “Un ponte di corpi”, Lorena Farnasir e Gian Andrea Franchi, attivisti sulla rotta balcanica, a Trieste, sono indagati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per aver osato prestare soccorso e lavare i piedi ai migranti. Sono stati, inoltre, sequestrati i libri contabili della loro associazione, che ogni giorno alza l’asticella dell’umanità, in una democrazia che ancora calpesta i diritti degli ultimi e fa dei promotori d’amore universale dei potenziali delinquenti. L’esperienza della manifestazione è stata tra le più emozionanti mai vissute, per il clima di fratellanza condiviso con altre parti d’Italia e del mondo e con i miei amici e compaesani. E per aver avuto l’opportunità di declamare i miei versi in streaming mondiale. Ma sento che bisogna fare di più. Bisogna sollecitare le istituzioni a intervenire il prima possibile per regolarizzare il flusso migratorio e promuovere la cultura della diversità. Per assicurarci che, quando il diverso ci invoca nel pericolo, il pericolo non siamo noi. Il mio pensiero di questo 8 marzo è dedicato a tutte le donne che lottano ai confini per la sopravvivenza. Che vi sia lieve la solidarietà di chi non teme la legge e il potere, quando sa che la legge e il potere sono ingiusti.
Milena Cicatiello
Carla Alessia Castagna e Milena Cicatiello (Paestum, 6 marzo 2021)