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UNIONE DEI COMUNI – FRANCO LONGO ATTACCA ALFIERI

Il 5 febbraio, nel corso del consiglio generale dell’Unione dei Comuni Alto Cilento, il Sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri è stato di nuovo eletto presidente dell’Unione stessa, ruolo che aveva già ricoperto negli anni in cui è stato Sindaco di Agropoli. Dal 2019, proprio per volere del Sindaco Alfieri, anche Capaccio Paestum fa parte di questa aggregazione che oggi, per l’appunto, prende il nome di Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento. La posizione che l’opposizione consiliare ha tenuto, fin dal primo giorno, su questa questione, è stata di totale rifiuto dell’iniziativa, che porterà il Comune di Capaccio Paestum, in futuro, a dover affrontare problematiche derivanti da questa scelta di associarsi. A tutt’oggi, l’opposizione consiliare di Capaccio Paestum si è rifiutata di partecipare designando il proprio membro al Consiglio dell’Unione. La mancanza del componente di minoranza di uno dei Comuni associati pone anche problemi di legittimità di tutti gli atti finora adottati.

COS’È L’UNIONE DEI COMUNI

L’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento venne fondata nel 2004 da 8 degli attuali enti presenti (Agropoli, Cicerale, Laureana, Lustra, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara – a cui nel 2019 si è aggiunto Capaccio Paestum) e conta una popolazione attuale di circa 53mila abitanti residenti, con un proprio consesso consiliare e un organo esecutivo, oltre ad un apparato con uffici e dipendenti che gestiscono servizi afferenti ai comuni associati. Già nel 2016, nella seduta di approvazione del Bilancio, il consigliere dell’Unione dei Comuni Alto Cilento, tal Sebastiano Aceto, affermava: “Sono gli ultimi colpi di coda di un Ente giunto al capolinea e prossimo al fallimento politico e contabile per l’enormità del debito accumulato. A peggiorare la situazione, circa 11 milioni di euro, per il servizio di raccolta e dei rifiuti del Comune di Agropoli”. Dovette essere richiesto un prestito ponte, di 3milioni di euro con un mutuo erogato presso la Cassa Depositi e Prestiti. Il prestito fu contratto sulla base di 30 rate annuali a partire dal 2016.

L’ATTACCO DEL CONSIGLIERE FRANCO LONGO

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale del 31 marzo scorso, il consigliere di opposizione Franco Longo è intervenuto sulla questione della partecipazione del Comune di Capaccio Paestum all’Unione dei Comuni Alto Cilento, mettendo in guardia l’intera assise civica sui pericoli e sui rischi che ne potrebbero derivare. “In pratica – dichiara Franco Longo – il Sindaco Franco Alfieri, in qualità di ideatore, fondatore e deus ex machina, da oggi in poi, potrà governare quella che è la sua enclave personale. Una situazione paradossale, un’operazione politica che neanche i suoi consiglieri comunali di maggioranza hanno capito. Un Comune di Capaccio Paestum che, di fatto, non è più autonomo ma è stato trasformato dal Sindaco Alfieri in un suddito di questa Unione che ha un proprio Presidente (Alfieri), un proprio Consiglio e propri funzionari e dirigenti che, come si può evincere dagli atti pubblicati, assumono un ruolo preminente rispetto a dirigenti e funzionari comunali. Non vi è ragione politica e geografica alla base dell’iniziativa di ingresso in questa aggregazione, creata su una logica feudale. Il nostro Comune, già gravato da enormi difficoltà economiche, è andato semplicemente a sovvenzionare e socializzare le perdite di Bilancio di questo inutile ente e a sovvenzionare un apparato con uffici e dipendenti con già carenze e problemi. A nostro avviso, non si ragiona in questo modo di area vasta e ciò non porta ad alcun vantaggio o risparmio ma espone il nostro Comune al rischio di dover partecipare al ripianamento di debiti altrui, come già è avvenuto in passato per altri Comuni facenti parte di questa Unione. Su questa situazione dell’Unione dei Comuni, come consigliere comunale sarò non solo vigile ma spietato nel cercare e nell’individuare rischi per il Comune di Capaccio Paestum ed anomalie procedurali. Ed a tal proposito, non ho potuto già fare a meno di notare che quanto finora programmato in sede unionale è al momento senza copertura normativa. Infatti, l’ordinamento in materia di Unioni di Comuni prevede la possibilità di esercitare in forma associata funzioni locali, ma solo attraverso lo strumento della convenzione. Insomma, gli enti locali devono stipulare tra loro apposite convenzioni per svolgere in modo coordinato determinati funzioni e servizi. E non mi risulta che il Comune di Capaccio Paestum abbia al momento stipulato alcuna convenzione. Su questo aspetto, lo ripeto, sarò intransigente e diffido il Sindaco dal muovervi ulteriormente senza aver prima predisposto tutti gli atti di convenzione che questo Consiglio Comunale dovrà approvare. E su questo daremo battaglia dentro e fuori da questo Consiglio e voglio vedere poi come i consiglieri di maggioranza potranno giustificarsi nell’approvare simili provvedimenti che, ripeto, privano di autonomia, potere decisionale ed autorevolezza i rappresentanti di Capaccio Paestum eletti dal popolo e pertanto i cittadini stessi”.

RIDOTTI A SUDDITI DEL FEUDO DI TORCHIARA

Questo organismo – prosegue il consigliere Franco Longo – è stato voluto dai legislatori per agevolare i piccoli comuni, per superare le difficoltà legate alla frammentazione dei piccoli comuni. Farci entrare Capaccio Paestum, e prima ancora Agropoli, non ha alcun senso logico ed economico, non realizza nessun valore positivo, non consente né razionalizzazione della spesa e né una maggiore efficienza dei servizi. Tutto questo risponde solo ad una sua logica personale, è solo funzionale allo smisurato ego di Alfieri, al suo machiavellico disegno di voler mettere sotto il suo controllo tutta un’area geografica. Ma non lo consentiremo. Su questo punto, il sottoscritto sarà concentrato e determinato a controbattere ogni sua iniziativa poiché pericolosa. E questo è un dato di fatto. Capaccio Paestum corre un serio pericolo, e i cittadini lo devono sapere bene. Questa storia dell’Unione dei Comuni sta prendendo una piega molto brutta, nebulosa, assolutamente preoccupante. Capaccio Paestum non merita questa umiliazione, non merita di diventare la carrozza di coda di una diligenza che parte da Torchiara. Su questo tema promuoverò una seria iniziativa. Faccio appello anche ad un briciolo di orgoglio da parte dei consiglieri di maggioranza. State avallando qualcosa di abominevole, della quale il futuro politico di Capaccio Paestum vi chiederà conto”.

A cura di Carmine Caramante

 

 

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