Dopo l’assenza forzata dalla pandemia, l’Unitalsi di Capaccio Paestum, presieduta da Federico Maiolo, torna in pellegrinaggio a Lourdes. È il luogo dove si scorge la luce che riflette il mondo e che proviene dalla Grotta di Massabielle. Luogo di incontro ancora oggi di uomini e donne ognuno con la propria storia di umanità e sofferenza, che non smettono mai di credere.
Difficile mantenere il distacco, non farsi coinvolgere dall’insieme di riti che scandiscono una giornata nel Santuario di Lourdes o dalla fraternità dei pellegrini, realmente tangibile. Lourdes non è solo per credenti. È luogo che accoglie uomini e donne che arrivano da ogni dove, sani e ammalati, giovani e anziani, in una babele di lingue che si trasforma nella lingua universale dell’amore e della speranza. È grande occasione di vita comunitaria, di incontro fraterno con coloro che sono ammalati e infermi, è spirito di servizio senza barriere.
Il credente va in pellegrinaggio a Lourdes per vivere la presenza viva del Signore, per venerare la Vergine e i luoghi che hanno visto la sua presenza, per invocarne la grazia, ricevere benedizioni, per ringraziare. A chi non ha il dono della fede, Lourdes parlerà invece attraverso i volti degli infermi, i loro sorrisi anche se segnati da malattia e sofferenza; l’impegno di tanti volontari al servizio dei più fragili e bisognosi, le liturgie comunitarie e i meccanismi dell’accoglienza. Qualunque sia il modo di avvicinarsi al pellegrinaggio, esso risulta comunque liberatorio e avvicina a Dio. Nel luogo dove la Vergine si è mostrata a dei ragazzi semplici, poveri pastori, ciascuno può riconoscere una parte di sé e ritrovare senso e coerenza ad una vita spesso frettolosa e affannata.
Per l’Unitalsi di Capaccio Paestum, la novità di questo pellegrinaggio 2023 a Lourdes sono stati i giovani. La presenza di un nutrito gruppo, nel quale alcuni sono venuti a Lourdes per la prima volta. Con l’attuale presidente Federico Maiolo, presenti anche i past president dell’Unitalsi di Capaccio Paestum, Herald Grillo e Velia Cursaro, unitamente alla dottoressa Loredana Pagliara, medico volontario del pellegrinaggio.
Carmine Caramante