Avete mai sentito parlare della sindrome di Wanderlust? Il termine di origine germanica, preso in prestito dalla lingua inglese, che indentifichiamo nell’irrefrenabile “desiderio di viaggiare”. La parola, derivante da wandern (vagare) e lust (desiderio), che concentra in sé la spasmodica voglia di girovagare e di cercare altro all’infuori dei propri confini. I Greci furono probabilmente i primi a praticare forme di turismo spinti da motivazioni simili a quelle che accomunano anche molti turisti attuali, come la ricerca del nuovo e dello sconosciuto. L’esempio più rappresentativo di quanto detto è il Viaggio di Ulisse descritto nell’Odissea da Omero. Cosa spinge gli uomini di oggi a voler vedere più mondo possibile? Ad innamorarsi di culture estremamente diverse da quella a cui siamo abituati? La risposta è sempre una: “Wanderlust”. Seppur particolare, questa è una sindrome a tutti gli effetti; ed è stato studiato scientificamente che chi è affetto da questa malattia non riesce piacevolmente a rimanere nello stesso posto, o meglio, a casa per lunghi periodi. Ma non dannatevi se vi siete già diagnosticati questa sindrome, perché in tal caso sarete persone pronte ad affrontare rischi, aperte a nuove conoscenze e relazioni, nonché amanti di cibi di altri Paesi. Secondo una ricerca, in particolar modo quella effettuate da Evolution and Human Behavior, tutto parte dalla genetica. Infatti, esisterebbe per l’appunto il “gene del viaggio” radicato nel recettore della dopamina D4 (DRD4), diretto responsabile dell’innato desiderio di curiosità nel conoscere posti nuovi. Non dimentichiamo che l’uomo è arrivato fin sulla Luna probabilmente perché la voglia di movimento e di conoscenza verso l’inesplorato fa parte del nostro corredo genetico. Viaggiare apre la mente, viaggiare rende libero, viaggiare fa sognare ad occhi aperti. L’unico vero modo per non cadere in un effimero provincialismo è andare oltre l’immaginazione, servendosi delle proprie gambe e del proprio spirito di adattamento. Ricordiamoci sempre che non sarà un albergo a cinque stelle o un volo in prima classe a determinare un viaggiatore; ma solo la volontà di immergersi in qualcosa di diverso e unico arricchirà per sempre il nostro bagaglio emozionale, culturale e sociale.
Erica Desiderio