L’analisi della mappa galassia ai raggi gamma, pubblicata sulla rivista Physical Review D dai ricercatori dell’istituto francese per la ricerca in astrofisica e planetologia (IRAP), mostra che nella Via Lattea potrebbero esserci almeno 14 anti stelle, ossia stelle fatte di antimateria, la controparte della materia ordinaria. La mappa è stata realizzata con uno dei due strumenti del telescopio spaziale Fermi, il large area telescope, che tra l’altro gestisce anche l’Italia con l’Agenzia Spaziale Italiana. Qualora l’ipotesi fosse confermata, potrebbe risolvere uno dei misteri del cosmo: che fine ha fatto l’antimateria, che subito dopo il Big Bang era presente quasi in egual modo con la materia ordinaria. Le 14 stelle fatte di antimateria, spiegano gli esperti, potrebbero essere nate subito dopo l’esplosione del Big Bang, quindi agli albori dell’Universo, per poi nascondersi nell’alone attorno alla Via Lattea. Queste stelle fatte di antimateria, secondo le stime, sembrano essere una ogni 300mila stelle comuni, tuttavia si tratta solo di un’ipotesi e sono gli stessi autori della mappa a precisarlo. Le possibili anti-stelle, infatti, potrebbero essere in realtà sorgenti di raggi gamma, come i pulsar o buchi neri. Le opinioni di scetticismo riguardo questa scoperta non sono affatto in minoranza, infatti anche la responsabile scientifica INAF Patrizia Caraveo dice: “Rivelare anche un solo oggetto celeste fatto da antimateria sarebbe straordinario. Tuttavia, come diceva il grande astronomo americano Carl Sagan, affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie, e qui l’evidenza è tutt’altro che straordinaria. I 14 possibili candidati potrebbero essere degli oggetti celesti molto più normali, come stelle di neutroni o buchi neri. Manca una prova convincente che si tratti di stelle di antimateria”.
Fernando Giordano
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