Alfieri ha ragione: la democrazia è tutt’altro che intelligente.
“Democrazia fa rima con idiozia”, è questo l’aforisma che il sindaco ha concepito al cineteatro di Agropoli, in occasione del dibattito sulla realizzazione della famosa Bretella stradale. Una frase che di certo non è stata accolta bene da tutti, con la performance immortalata in un video che è stato ripreso e pubblicato da diverse testate, locali e nazionali. Eppure, a essere sincero, a me questa frase non ha suscitato nessuna meraviglia. In fondo, sul palco, a declamare il suo verso, c’era Franco e non Vittorio Alfieri, e se qualcosa ha suscitato in me un minimo di stupore è stata l’abilità poetica del primo piuttosto che il contenuto dell’affermazione pronunciata. Perché, va detto, un po’ di ragione l’Alfieri nostrano pure ce l’ha. Insomma, siamo onesti, se la democrazia fosse intelligente avremmo una classe politica del genere? Probabilmente neanche lo stesso sindaco sarebbe tale e non per le indubbie qualità e capacità, ma per i modi, a volte troppo poco ortodossi per una democrazia che dovrebbe fare della partecipazione e del confronto le virtù su cui fondarsi e che invece continua a ridursi a un’alzata di mano durante i consigli comunali, dove tutto è già deciso, persino le questioni importanti e delicate che invece andrebbero, se non discusse, almeno riflettute da chi ne fa parte. Alfieri questo lo sa, lo pensa e lo dice, senza neanche porsi il problema dell’iperbole e magari scusarsi per avere esagerato nello sfogo. E in fondo perché dovrebbe? Di cosa dovrebbe pentirsi? Forse di avere detto la verità? Perché sì, la democrazia non è affatto arguta, altrimenti non lascerebbe che un uomo, che ha basato sull’elezione popolare il senso della propria esistenza, andrebbe in giro a offenderla senza neanche uno straccio di conseguenza morale, così come non permetterebbe a un partito, che di democratico ha persino il nome, di non richiamare all’ordine un suo rappresentante. E non ha torto neanche quando aggiunge che i suoi detrattori rappresentano soltanto se stessi, visto che chi avrebbe il dovere di rappresentarli si guarda bene dal farlo, come Italo Voza per esempio, ormai confinato chissà dove, lui che “democraticamente” rappresenta migliaia di persone, o almeno dovrebbe. Certo, ci sarebbe tanto da dire ancora, ma penso che l’intera sintesi di qualsiasi dissertazione sulla democrazia possa racchiudersi nella nota inviata a StileTv dall’avvocato Ruocco, presidente dell’Istituzione Poseidonia: “Tra democrazia e idiozia, esiste una rima ancora più pertinente, ma, fortunatamente, poco contagiosa: la ‘Francofobia’”. Ecco, la democrazia sta tutta qui. Nella libertà di dire la “fesseria” del giorno senza che nessuno te la chieda.
Pasquale Quaglia