Aumentano drasticamente gli attacchi hacker rispetto allo scorso anno.
Quando si parla di attacco hacker si pensa sempre ad un evento che difficilmente possa accadere proprio a noi, tuttavia rispetto allo scorso anno i furti sono raddoppiati, specialmente adesso in periodo di Black Friday dove i nostri dati possono finire improvvisamente nelle mani di un truffatore. Ma come fanno questi criminali informatici ad ottenere le nostre informazioni private? Innanzitutto, bisogna sapere che ogni nostro movimento è tracciato in rete e non scomparirà tanto facilmente così come accade nel mondo reale, inoltre in un periodo come questo, dove i saldi ci obbligano quasi a comprare nuovi prodotti, è importante creare password articolate e differenti da sito in sito, in modo tale da rendere il lavoro del truffatore per lo meno difficile. Molti utenti utilizzano, infatti, per comodità le stesse identiche chiavi d’accesso, che una volta rubate su un determinato sito, renderanno spianata la strada dell’hacker. Mai sentito parlare di “trojan bancari”? Ecco, questi sono i famosi virus capaci di rubare i dati di pagamento. Questi sono strumenti utilizzati dai criminali informatici che approfittano della stagione degli sconti. Quando si visita uno store online, salvano tutti i dati che l’utente inserisce nei moduli del sito, così i criminali informatici hanno accesso al numero della carta di credito o di debito, alla data di scadenza e al Cvv, alle credenziali di login al sito. Una volta ottenute queste informazioni, possono utilizzarle per svuotare il conto bancario dell’utente in questione, utilizzare i dati della carta per gli acquisti o vendere i dati sensibili nei negozi del dark web. Gli esperti parlano di circa 20 milioni di attacchi avvenuti tra gennaio e novembre con un aumento del 92% rispetto allo scorso anno. Inoltre, sono stati ritrovati numerosi esempi di pagine di “phishing” che per la prima volta abusano dei servizi Bnpl (Buy now pay later) che consentono ai clienti di suddividere il costo dell’acquisto in diverse rate senza interessi; sono particolarmente popolari, soprattutto tra i giovani, durante i periodi di shopping come il Black Friday. Un esempio pratico di questo tipo di truffa è l’utilizzo improprio di un servizio popolare chiamato Afterpay (Clearpay nel Regno Unito e in Italia), con 20 milioni di utenti attivi nel mondo. Il consiglio che molti studiosi informatici danno è quello di variegare le nostre password, attivare l’autenticazione a due fattori ed inoltre fare molta attenzione al sito da cui si acquista un prodotto, senza farsi ingannare magari dall’estremo sconto di quest’ultimo.
Fernando Giordano