I Giocattoli sono una band made in Palermo composta da Duilio Scalici (voce), Ernst Mormile (chitarra), Davide Casciolo (batteria) e Laura Maltese (voce, cori). Nascono nel 2017 con gli inediti Sulla Neve e Il Ragno che raggiungono da subito una buona visibilità. Ma è con il singolo Bill Murray che entrano tra i rappresentanti della nuova generazione indie, posizionandosi primi su Viral 50 di Spotify a soli due giorni dalla sua pubblicazione. Nello stesso anno esce, per l’etichetta Giungla Dischi, il loro debut album Machepretendi, che si avvale della produzione artistica di Enrico Roberto aka Carota (Lo Stato Sociale) e Nicola Roda aka Hyppo (Keaton). Portano il disco in tour con oltre 50 date in tutta Italia. Nello stesso periodo il singolo Astronauta si vede protagonista nelle migliori radio italiane. Un’importante collaborazione è quella con CIMINI con il singolo Non è Caracas. Il 2020 segna il loro ritorno, Tutto è Sempre Uguale e Fumo Passivo (feat. Management) sono i singoli che anticipano l’uscita del loro secondo disco, prodotto da Alessandro Forte (Aiello, Mameli, Galeffi), che uscirà questo autunno. Colorati, malinconici ed estremamente orecchiabili, I Giocattoli succhiano dalla quotidianità, dipingendo scenari sonori vivaci ma caratterizzati da una vertigine nostalgica di inquietudine e instabilità. Lo scorso 19 giugno esce il singolo Teletrasporto, li abbiamo intervistati per conoscere il loro nuovo progetto discografico, più intimista e alternativo.
Ciao ragazzi, come va? Cosa avete fatto questa estate?
“Ciao! Tutto bene grazie. Durante l’estate abbiamo semplicemente continuato a scrivere tanto…”.
Per chi ancora non vi conosce, come nasce il vostro progetto e perché avete scelto questo nome?
“Il progetto nasce per puro caso esclusivamente per divertimento. Il nome è stato scelto perché ci piaceva moltissimo il senso del giocattolo, ovvero educare divertendo, che abbiamo un po’ rivisto nelle nostre prime canzoni, che accostavano testi malinconici a musiche dinamiche ed allegre”.
Che direzione avete preso in questo nuovo album e in cosa si differenzia dal precedente?
“È un album più intimo ed introspettivo con anche alcune sfumature alternative. Sicuramente un po’ meno indie pop rispetto al primo”.
Parlateci di Teletrasporto …
“Teletrasporto nasce per l’esigenza di abbattere i muri delle distanze. La mancanza degli affetti più cari, che siano amori, amici o parenti, è qualcosa di molto triste ed incolmabile. Sarebbe davvero bello se si potesse inventare un teletrasporto soltanto con qualche scatola ed un po’ di scotch”.
Qualche anticipazione sul disco in uscita?
“L’album probabilmente si chiamerà Tutto è sempre uguale, saranno 9 brani e dobbiamo ancora decidere un po’ di altre cose”.
Mariangela Maio