“Hai una sensazione di dolore e/o indolenzimento dei muscoli masticatori al mattino dopo esserti svegliato?”. “Il tuo partner riferisce che hai l’abitudine di digrignare rumorosamente i denti durante la notte? “Ti capita di svegliarti in piena notte accorgendoti di avere le mascelle serrate?”. “Hai mai dolore ai denti o alle gengive al momento del risveglio?”. “Durante il giorno, hai l’abitudine di contrarre i muscoli masticatori serrando i denti o ti è mai capitato di digrignare i denti?”. Se la risposta ad una o più di queste domande è sì, potrebbe interessarti questo articolo come monito ad approfondire i tuoi sospetti sul soffrire di bruxismo con uno specialista.
Cos’è il bruxismo?
Il bruxismo è un disturbo caratterizzato da un’attività ripetitiva dei muscoli della mandibola caratterizzata dal serramento o dal digrignamento dei denti e/o dalla pressione in posizione fissa della mandibola. Si può manifestare sia durante il sonno che durante la veglia, negli adulti e nei bambini, con un’incidenza sempre più crescente a causa probabilmente dei ritmi sempre più frenetici e delle gravi difficoltà di questa epoca pandemica. Ma approfondiamo visivamente cosa si intende per serramento e per digrignamento dentale.
IL SERRAMENTO DENTALE
È il mantenimento dei denti stretti tra di loro in posizione statica senza alcun movimento eccentrico. Questa manifestazione non genera il classico rumore di denti che stridono e quando avviene di notte, il partner non si accorge di nulla. Quando avviene di giorno, molti pazienti riferiscono di assumere questo atteggiamento quando sono impegnati in lavori di concentrazione o di particolari difficoltà.
IL DIGRIGNAMENTO DENTALE
Consiste nel mantenere i denti in contatto ma con movimenti di scivolamento laterale o in avanti. È il cosiddetto “sfregamento dei denti” che può avvenire frequentemente durante il sonno, con il classico rumore.
Quindi, qual è la posizione corretta da assumere?
Ciò che molti pazienti non sanno è che la posizione fisiologica di riposo della mandibola è a denti staccati (con uno spazio tra le arcate dentarie tra 1 e 4mm), con la punta della lingua sul palato e con muscoli masticatori rilassati. Dunque, sia durante il sonno che durante la veglia, i denti non devono mai essere in contatto tra di loro!
Ma quali sono le conseguenze del bruxismo?
La conseguenza più evidente e conosciuta del bruxismo è l’usura dentale, ma può comportare anche scheggiature, incrinature e rotture dei denti naturali per l’eccessivo sfregamento dei denti tra di loro.
Il bruxismo è anche considerato una delle principali cause di tensione dei muscoli masticatori con conseguente comparsa di dolori orofacciali, riferiti dal paziente come dei “mal di testa”. Ma il bruxismo può anche provocare problemi alle articolazioni temporo-mandibolari con conseguenti dolori, rumori, click dovuti alle alterazioni di posizione o forma del disco articolare, a loro volta causate dal sovraccarico muscolare provocato dal bruxismo.
Qual è il trattamento?
Non esistono panacee e rimedi uguali per tutti; solo un odontoiatra esperto potrà individuare il trattamento più idoneo al paziente. È sicuramente indicato l’uso di placche intraorali (bite), di norma utilizzate solo la notte, per proteggere la dentatura e le articolazioni ed allungare le fibre muscolari contratte. Ma assolutamente controindicate sono le placche “fai da te” comprate in farmacia che possono addirittura accentuare il fenomeno o provocare deviazioni mandibolari.
Dott.ssa Rosalia Tedesco
Laureata in Odontoiatria e Protesi Dentaria
Studio odontoiatrico Tedesco
sito in C.so Europa, 3 Matinella 84044 (Sa)
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