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INTERVISTA AL POETA RODOLFO VETTORELLO

L’età di Pericle e il valore del vissuto. Intervista al poeta Rodolfo Vettorello, candidato al premio Nobel per la letteratura.

Biografia

Rodolfo Vettorello è nato a Castelbaldo (Padova) l’11 settembre 1937 e vive a Milano. Laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1962, ha operato come architetto progettista e direttore di lavori presso la Provincia di Milano e successivamente, e fino al 2005, nella libera professione in maniera singola e associata. A partire dal 1955, ha raccolto e conservato materiale poetico personale e appunti poetici che ha sviluppato in seguito fino ai giorni nostri. Ha vinto il primo concorso, il Milano Duomo Lions Club, nel 2007 affermandosi in seguito e fino ad oggi al primo posto in 242 concorsi letterari di prestigio e ottenendo nove premi alla carriera. Nel 2017 è stato chiamato a far parte dell’Italian Poetry, l’associazione dei più rappresentativi poeti nazionali. Nel 2020 viene nominato accademico di WikiPoesia e presidente onorario. Nello stesso anno è candidato al Premio Nobel per la Letteratura.

L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova soprattutto i cittadini anziani, non solo per le patologie da cui sono affetti e che li espongono maggiormente al rischio di contagio, ma anche perché sono stati spesso bersaglio del populismo di sorta, che li ha relegati a cittadini di serie B, improduttivi e pertanto inutili. Lei ha manifestato pubblicamente il suo disappunto. C’è forse una crisi di valori che ha messo a dura prova anche il poeta impegnato, in questo primo anno di Pandemia?

“Fin dall’adolescenza sono stato educato ad ascoltare con attenzione tutto quello che veniva dall’esperienza dei più attempati e anche la scuola mi ha fatto capire il valore del vissuto che se non fa degli uomini, in modo indiscutibile, dei saggi, introduce comunque il concetto di esperienza per potersi fare carico delle decisioni più importanti. L’età di Pericle e il valore del Senato, mi ha portato a pensare che la senilità, lungi dall’essere una fase esistenziale di debolezza, è invece il tempo delle decisioni meditate e con la più alta probabilità di successo”.

Del resto, una delle sue raccolte porta il titolo di una citazione di Montale, “Spesso il mal di vivere ho incontrato”. Si può dire che lei predilige la tradizione delle radici all’innovazione?

“Nella vita come nella Poesia, più che le rivoluzioni apprezzo il valore delle evoluzioni. All’evoluzione dei modi di vivere e di tutto il contesto umano deve corrispondere un’evoluzione nei modi di rappresentare con il linguaggio le mutazioni inevitabili. Amo in modo particolare Montale perché riconosco nei suoi modi poetici un adeguamento a nuove esigenze comunicative. Non amo gli sperimentalismi fini a se stessi”.

Lei è stato Presidente di svariati concorsi letterari e ne ha vinti oltre 200. A quale Premio è maggiormente legato e perché?

“Sono particolarmente fiero di aver ricevuto nel 2019 da parte dell’UPS Università Pontificia Salesiana di Roma la Laurea Honoris Causa in Letteratura Poetica chiamata Laurea Apollinaris. Riconoscimento che l’Osservatorio dell’UPS conferisce ogni anno a un solo poeta. Fiero per essere stato preceduto da poeti di rango come Anna Santoliquido, Davide Rondoni e da ultimo Vivian Lamarque”.

Nel 2020 il poeta italiano Rodolfo Vettorello è stato candidato al Nobel per la letteratura. Si aggiudica il premio una poetessa statunitense, Luoise Gluck. Secondo lei, tutti questi riflettori puntati sulla poesia, a livello internazionale, incideranno sulle preferenze dei lettori?

“Com’era prevedibile, stante la mia insignificanza in questo contesto, il Premio Nobel per l’anno 2020 è stato assegnato a Louise Gluck, una poetessa americana di valore riconosciuto per la vastità delle pubblicazioni e per la diffusione planetaria della sua poesia. Dalla sua, il vantaggio di una lingua che non ha necessità inderogabili di traduzione. Per concludere, chi ottenga in qualunque modo una candidatura al Premio Nobel deve ritenere questo riconoscimento come un premio al personale lavoro e niente di più”.

Milena Cicatiello

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