A che età bisogna effettuare la prima visita odontoiatrica per bambini?
Ciò che molti genitori ancora oggi ignorano è che sarebbe buona prassi effettuare una prima visita odontoiatrica intorno ai 18/24 mesi (tempo di completa eruzione dei denti da latte) al fine di controllare lo stato di salute dentale ed orale del bambino ma, soprattutto, per far iniziare il bambino a prendere confidenza con l’odontoiatra, senza traumi o eventi dolorosi e, in secondo luogo, per fornire ai genitori tutte le informazioni e i consigli utili per svolgere correttamente le manovre di pulizia orale quotidiana del proprio figlio.
Come lavare i denti ai bambini?
- Nei primi mesi di vita, si possono utilizzare dei guantini appositi o una semplice garzina arrotolata intorno al dito per rimuovere delicatamente residui di latte materno e di rigurgiti dalla superficie interna della bocca, anche una sola volta al giorno. Quando erompe il primo dentino (4-6 mesi), si consiglia di ripetere la pratica per più volte al giorno.
- Tra 6 e 12 mesi di vita, quando cominciano ad erompere i primi denti da latte, si può utilizzare un copridito in silicone, che serve anche a massaggiare le gengive, le quali sono dolenti a causa dei denti che spuntano. Tra l’altro, esistono dei veri e propri stimolatori gengivali o massaggia-gengive facilmente riconoscibili perché in genere sono molto colorati e ricordano dei giocattoli. Inoltre, alcuni possono essere refrigerati per dare ancora più sollievo alle gengive del bambino.
- Tra 1 e 2 anni, occorre che il genitore spazzoli i denti del proprio bambino con uno spazzolino baby, dopo ogni pasto, e con un dentifricio contenente 1000 ppm (parti per milione) di fluoro, il quale va utilizzato “sporcando” leggermente le setole dello spazzolino.
- Tra i 3 e i 6 anni, il bambino può cominciare a lavare i denti in piena autonomia, con la supervisione di un adulto, disegnando dei cerchietti, prima sui denti chiusi e poi anche a denti aperti (sia dal lato esterno che interno).
- Tra i 6 e i 12 anni, una volta che le sue abilità si sono perfezionate, può iniziare ad adottare la stessa tecnica prevista per gli adulti (movimenti circolari solo in corrispondenza del colletto dei denti, ovvero in quella porzione di dente vicino alla gengiva, senza però toccare la gengiva, al fine di sgretolare la placca e infine, con l’obiettivo di eliminare la placca sgretolata, vanno eseguiti movimenti verticali, dal basso verso l’alto nell’arcata inferiore e dall’alto verso il basso nell’arcata superiore). Le ultime linee guida del Ministero della Salute in tema di prevenzione della carie consigliano, per questa fascia d’età, l’uso di un dentifricio con 1400 ppm di fluoro, di una quantità pari a mezzo pisello verde.
- Dai 12 anni in su, si consiglia l’uso di un dentifricio con 1450 ppm di fluoro, di una quantità pari ad un pisello verde intero.
Perché è così importante effettuare visite odontoiatriche preventive periodiche nel bambino?
- Per minimizzare il rischio di carie nei denti da latte e in quelli permanenti: i capisaldi della prevenzione in questo caso consistono nell’applicazione professionale di un gel al fluoro (in grado di rafforzare lo smalto dei denti), nella sigillatura dei denti permanenti (per impedire l’annidamento dei batteri nei solchi e nelle fessure) e nella regolarità delle sedute di igiene orale professionale con visita di controllo.
- Per prevenire la fluorosi e le macchie dentali da farmaci (tetracicline, ferro): il dosaggio del fluoro è compito dell’odontoiatra che valuta le diverse fonti di assunzione (acqua, alimenti, dentifrici, integratori). La sovraesposizione al fluoro nei primi 8 anni di vita comporta la formazione di macchie color gesso sulla corona, che in seguito possono diventare giallo-marroni. Inoltre, l’eccesso di fluoro può danneggiare anche lo scheletro e l’attività tiroidea.
- Per rilevare e correggere le abitudini sbagliate: una dieta ricca di zuccheri semplici, un’inadeguata pulizia dei denti, l’abitudine di dormire con il pollice fra gli incisivi che comporta uno scorretto accrescimento delle ossa mascellari e dei denti con insorgenza del cosiddetto “morso aperto” (denti che non si toccano in senso verticale), la respirazione a bocca aperta (orale).
- Ma soprattutto per monitorare e correggere lo sviluppo dell’apparato stomatognatico: palato stretto, malocclusione di 3° classe (mandibola sporgente rispetto al mascellare superiore), malocclusione di 2° classe (mascellare superiore sporgente rispetto alla mandibola), affollamento dei denti (denti troppo ravvicinati per mancanza di spazio). Attenzione: solo in età infantile è possibile correggere queste problematiche, poiché le suture sono ancora “aperte”, quando però si ossificano è possibile modificare solo il posizionamento dei denti ma non delle ossa (a meno che non si ricorra alla chirurgia maxillo-facciale). Quindi, più che mai in questo caso, MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE!
Dott.ssa Rosalia Tedesco
Laureata in Odontoiatria e Protesi Dentaria
Studio odontoiatrico Tedesco
sito in C.so Europa, 3 Matinella 84044 (Sa)
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