LE ALI DELLA LEGGEREZZA.
Quando ci troviamo di fronte ad una persona che ha affrontato o sta ancora affrontando la sua lotta contro il cancro, si è sopraffatti dal desiderio di dare conforto. Spesso siamo portati a pensare che incoraggiare e spronare con espressioni del tipo: “Sei forte”, “Sei un leone”, “Sei una guerriera” siano frasi motivanti. Bellissime parole certamente, ma per chi le ascolta possono sortire l’effetto contrario e destare addirittura emozioni negative. Da parte di chi sta vivendo una delle esperienze più intense della propria vita, queste frasi possono paradossalmente scatenare senso di inadeguatezza, paura di non essere all’altezza delle aspettative degli altri e addirittura provocare una reazione di chiusura per nascondere i momenti di debolezza e sconforto che inevitabilmente sarà costretta ad attraversare. Ovviamente, bisogna mettere in conto che ognuno reagisce in modo diverso, ma per quella che fino ad oggi è la mia esperienza, le tante donne con cui ho avuto modo di confrontarmi hanno solo bisogno di sentire la normalità. C’è un bisogno di essere riportate alla vita di tutti i giorni, di essere distratte con la frenesia quotidiana, di sentire presenza vera e rassicurazione, di sapere che, se è una di quelle giornate NO, si ha il diritto di concedersi di stare male se necessario. Lasciare spazio alle emozioni è indispensabile, tirar fuori tutto e magari lasciarsi andare ad un pianto liberatorio, può essere addirittura terapeutico. Combattere giorno dopo giorno questa guerra che non si è scelto di combattere è una grossa fatica, come negarlo, ma ad ogni esito negativo, ad ogni controllo superato positivamente, si sente la gioia di aver vinto una delle battaglie. Si ci ricarica e si riparte perché non siamo la malattia, non siamo il nostro cancro, ma siamo noi. Persone come le altre che ogni giorno vivono la vita come tutti gli altri, famiglia, lavoro, faccende, soltanto con una consapevolezza diversa. Apprezzare di più il valore della vita. In conclusione, da paziente oncologica quale sono, facendomi portavoce delle donne che lo sono come me, posso dire che le parole di conforto sono sicuramente utili, ma lo è ancor di più sentirsi sollevate dalle ali della leggerezza.
Antonella Lamberti